Business focused Inventory of Personality, questionario di personalità

Nel contesto del talent assessment, il Business focused Inventory of Personality (BIP) occupa un posto di rilievo.

Test di personalità sviluppato in Germania e ormai abbastanza noto in tutta Europa, il BIP è stato costruito in modo specifico per l’area delle risorse umane e, in specie, per i contesti aziendali e delle imprese. Il BIP si colloca nel novero degli strumenti che sono utilizzati in selezione e in valutazione delle risorse umane, ma può ben essere impiegato anche al fine di orientare e indirizzare lo sviluppo di carriera della persona, sulla base dell’analisi delle caratteristiche inerenti i quattro domini di indagine che costituiscono l’oggetto di studio del test.

Coniugando l’approccio scientifico con le esigenze pratiche di coloro che operano nel mondo del lavoro, il BIP fornisce come output dei profili di valutazione articolati che sono prodotti dall’elaborazione offerta da una sofisticata piattaforma computerizzata (HTS5) che supera i frequenti “appiattimenti” che si riscontrano quando un test è elaborato attraverso sistemi informatizzati.

Quali sono le aree di indagine del Business focused Inventory of Personality (BIP)?

1. Orientamento occupazionale, formato dalle tre motivazioni di base (al risultato, al potere e alla leadership);
2. Comportamento occupazionale, che si declina nelle tre dimensioni della coscienziosità, flessibilità e tendenza all’azione;
3. Competenze sociali (sensibilità, stabilire contatti, socievolezza, assertività, e orientamento a operare in team);
4. Caratteristiche del carattere basate sui tre parametri della stabilità emotiva, della fiducia in se stessi e della capacità di lavorare sotto pressione. L’influenza della desiderabilità sociale viene controllata e gestita con una correzione specifica su ciascuna delle singole scale.

Come si può notare, il test ha un raggio di azione ampio e ciò costituisce un ulteriore punto di forza dello strumento.

Leggendo il testo di Rüdiger Hossiep e Michael Paschen in cui si illustrano le peculiarità del test, il lettore può seguire l’intera evoluzione dello strumento, a partire dal primo capitolo che tratta della definizione delle aree di indagine.

Buone prassi nella somministrazione del test e interpretazione dei risultati

Nel capitolo successivo (il secondo) sono illustrate le norme per somministrare la prova – il titolo significativo del paragrafo è “Buone prassi nella somministrazione”, e ciò indica la cura con la quale sono discussi gli aspetti salienti del test – ed è esplicitata la procedura informatica per attribuire i punteggi.

Ma i capitoli più interessanti sono quelli che seguono.
Infatti, nel terzo capitolo è dato ampio spazio all’interpretazione dei risultati, discutendo area per area il significato delle dimensioni e dei livelli di punteggio, mentre in conclusione è offerta una sintetica visione sulla restituzione dei risultati al soggetto valutato.

Il quarto capitolo tratta in dettaglio lo sviluppo del BIP, soffermandosi sulla attendibilità e sulla validità della versione inglese, e sull’adattamento in lingua italiana (sesto capitolo): il lavoro di adattamento per la popolazione italiana è avvenuto con la partecipazione di 1338 soggetti di cui 437 hanno svolto la prova in situazione neutra, e tutti gli altri in sessioni di valutazione. Una Bibliografia davvero ricca introduce il lettore all’ultima parte del testo in cui si deve segnalare – per la sua utilità – l’Appendice B, dedicata a presentare un caso concreto.

I 178 item del BIP si possono risolvere in circa trenta minuti di tempo; il test può essere applicato sia individualmente sia in gruppo, in forma carta-e-matita, oppure online – esiste anche una forma diversa del test, il BIP-6F - Business-focused Inventory of Personality - 6 Factors -.

Per ulteriori informazioni sullo strumento si suggerisce di consultare l’articolo Business-focused Inventory of Personality (BIP) a firma dei curatori dell’adattamento italiano del test, Luisa Fossati e Matteo Ciancaleoni, nel numero 3, dicembre 2012, della rivista online Qi – Questioni e Idee in Psicologia