Per appuntamento
La seduta può essere svolta presso il mio studio oppure online tramite videochiamata.
La seduta può essere svolta presso il mio studio oppure online tramite videochiamata.
Aerospace Psychology and Human Factors. Applied Methods and Techniques
Sta diventando evidente che la Aviation Psychology è ormai entrata in uno stadio di maturità e di complessa articolazione: essa rappresenta un classico esempio di scienza-professione in cui psicologi, psichiatri, neurologi e neuropsicologi specializzati si integrano con persone che hanno, per così dire, una doppia identità professionale; piloti e istruttori che sono anche psicologi, e medici di varie specialità che sono in possesso di competenze psicologiche – come dimostra la denominazione di Aeromedical Psychology, utilizzata ancor oggi soprattutto nei trattati di psicologia militare.
Dal mio punto di vista, oggi, la letteratura specialistica in psicologia dell’aviazione può essere suddivisa in tre grandi blocchi: (1) i trattati e i saggi che affrontano l’intera materia per argomenti, generalmente partendo dall’analisi dei ruoli professionali e dalla scelta e selezione delle risorse umane, per concludere con il tema della Safety; (2) i testi monotematici, dedicati ad esempio all’utilizzo della simulazione nel training, piuttosto che al Crew Resources Management; (3) i volumi collettanei che raccolgono un certo numero di ricerche sperimentali e (forse meno frequentemente) svolte sul campo, su argomenti estremamente specifici e settoriali. E insieme alla produzione libraria si possono ricordare gli atti di convegni e congressi, a partire dal First Symposium of Aviation Psychology, voluto da Richard Jensen e sponsorizzato dalla NASA, che si tenne a Columbus, in Ohio, il 21 e 22 aprile del 1981. A libri, manuali e saggi si affiancano, inoltre, le riviste di settore, e in questa area va certo ricordata la prestigiosa Aviation Psychology and Applied Human Factors, giunta nel 2024 al suo tredicesimo anno di vita.
All’interno di questo articolato panorama si situa il volume di cui parliamo dal titolo Aerospace Psychology and Human Factors. Applied Methods and Techniques: un titolo nel quale si devono subito notare almeno due specifiche importanti e cioè la denominazione della materia – Aerospace, e non Aviation – e l’aggettivo applied. Sì, perché la psicologia dell’aviazione è, fondamentalmente, una psicologia applicata! Ma una psicologia applicata in cui si fondono scienza & professione, come ben messo in rilievo da Gunnar Steinhardt nella Prefazione. E questo libro è un ottimo esempio di lavoro in cui accademici, professionisti ed esponenti del mondo industriale cooperano, ognuno per la propria area di competenza, al fine di prospettare un quadro ampio della disciplina: dagli insegnamenti del passato alle proiezioni verso il futuro.
I diciassette capitoli che compongono il testo sono basati su un human-centric approach, sottolineato dai due curatori nella seconda Prefazione al testo che porta la loro firma e che espone, da un lato, l’aspirazione nel vedere il campo da un punto di vista olistico, globale e ampio e, dall’altro, nell’utilità di operare al fine di zoomare su specifici argomenti (che, il più delle volte, sono rappresentati da tematiche molto specifiche e senza dubbio di alto contenuto specialistico).
Come spesso accade, offrire un quadro preciso della ricchezza di un lavoro come questo curato da Ioana V. Koglbauer e Sonja Biede-Straussberger è pressoché impossibile, proprio perché ognuno dei diciassette capitoli affronta un tema specifico e lo fa con un approfondimento di tutto rispetto; è nella visione generale del testo che è possibile trarre un quadro globale della disciplina al giorno d’oggi. E qualcuno forse sarà stupito dell’articolazione e della complessità degli argomenti trattati (e si deve anche notare che i rari contributi italiani alla psicologia dell’aviazione tendono a rimanere fin troppo sulle linee generali e, soprattutto, sembrano ignorare proprio testi come questo ed altri simili – come, ad esempio, il precedente volume curato sempre da Ioana V. Koglbauer e Sonja Biede-Straussberger
Aviation Psychology. Applied Methods and Techniques (Hogrefe, 2021). Ciò che può essere utile fare è seguire l’articolazione del volume iniziando con il primo capitolo in cui si mette in guardia dall’uso improprio dell’espressione errore umano nelle analisi dei rischi, pericoli ed incidenti, proponendo uno specifico sistema di hazard analysis. I due capitoli seguenti si occupano del disegno del cockpit e della cabina, nel primo caso rifacendosi ad alcune leggi della Gestalttheorie e ai tredici principi di Christopher Wickens e collaboratori, mentre nel secondo caso si punta l’attenzione sui requisiti che dovrebbe avere la cabina (il suo disegno) sia per il passeggero, sia per il cabin crew. I sistemi di assistenza all’operatore sono discussi nella prospettiva cognitiva degli studi di Ulrich Gustav Neisser, e ancora molto spazio è assegnato – nella human user prospective – al disegno degli spazi e delle strumentazioni per l’equipaggio di volo. Un capitolo tratta del tema centrale della consapevolezza situazionale in collegamento con la qualità della prestazione professionale e i carichi di lavoro, mentre il concetto di fatigue è trattato nell’ottica degli indicatori della safety e del FRM, il Fatigue Risk Management – interessante anche il capitolo specialistico sull’attenzione nel pilota studiata attraverso i movimenti oculari. Dalla metà in avanti del testo si aprono le porte allo spazio, iniziando con il trattare i pericoli e i rischi connessi all’esplorazione spaziale e i supporti che l’astronauta può avere anche per mezzo dell’assistente virtuale. Quindi, ben si comprende che diversi capitoli ruotino intorno alle realtà virtuali, aumentate e mixed, con casi di studi, risultati di esperimenti e di osservazioni sul campo – ecologicamente valide! Un aspetto sempre centrale in ogni area della psicologia. Ci si chiede, anche, quale sia l’efficacia dei programmi di formazione che utilizzano la realtà virtuale e la realtà aumentata, mentre il quindicesimo capitolo è dedicato ad un aspetto metodologico, cioè l’impiego (e il significato) delle meta-analisi, sempre naturalmente nel campo specifico della psicologia aeronautica. Il capitolo conclusivo riporta l’attenzione sui fattori umani ed organizzativi nel mondo dell’aviazione, ponendo tra le altre la domanda se l’approccio essere umano al centro risponda alle attuali richieste di safety, sia integrato con le nuove tecnologie e accolga le domande più ampie della società.
Insomma: un grande affresco della Aviation Psychology di oggi.
Infine, non si può non citare un altro, importante testo che è stato appena pubblicato e cioè l’Handbook of Aviation Neuropsychology. A Practical Guide for the Clinician, a cura di Robert Bor, Carina Eriksen, Randy J. Georgemiller e Alastair L. Gray (Hogrefe, 2024).
Andrea Castiello d’Antonio
Questa recensione è stata pubblicata nel sito
“PANORAMA RISORSE UMANE” ISPER, Novembre 2024