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APPRENDERE DALL'ESPERIENZA
Si deve esser grati all’editore Astrolabio per aver riproposto un classico della letteratura psicoanalitica – e un classico della letteratura sullo sviluppo del pensiero – a distanza di tanti decenni dalla sua pubblicazione in inglese (la prima edizione, di Karnac, Londra, è del 1962) e a distanza di molti anni dalla traduzione italiana ad opera dell’editore Armando Armando (uscì nel 1972 come quarto volume della serie Psicoanalisi e psichiatria del profondo curata da Leonardo Ancona).
“Dato che i problemi sollevati in questo libro sono fondamentali per l’apprendimento, essi hanno una lunga storia di ricerca e discussione” (p. 12): queste sono le prime parole scritte da Bion aprendo il suo testo, collocate nella Introduzione (i restanti ventotto capitoli sono senza titolo, semplicemente numerati). Learning from Experience, Apprendere dall’esperienza si colloca in un periodo specifico della vita e dell’opera di Bion venendo dopo una serie di esperienze di grande rilievo come quelle vissute, giovanissimo, in ambito militare, quelle relative alla selezione degli ufficiali nei primi anni Quaranta e, successivamente, quelle relative alla terapia di gruppo per la riabilitazione dei reduci della seconda guerra mondiale.
Si tratta di una grande riflessione sulla genesi e sul funzionamento del pensiero nei contesti di gruppo e nelle situazioni di condivisione emotiva; qui emerge quella speciale funzione mentale che opera nella trasformazione delle impressioni sensoriali e dell’esperienza emotiva e che fonda uno dei cardini della salute mentale – funzione a cui Bion assegnerà la denominazione di Funzione Alfa.
Le considerazioni che l’autore propone si collocano spesso ad un livello di astrattezza notevole ed è compito, quindi, del lettore ricondurle al proprio livello di riflessione e nel contesto della propria professione al fine di poterle utilizzare nel concreto. Nell’ottica dell’education non si potrà non notare l’importanza di quei meccanismi mentali che ostacolano la vera ed autentica comprensione di sé e degli altri: meccanismi che rendono difficile quel processo digestivo che permette alla persona di nutrirsi di esperienze di vita e di pensare (nel senso più pieno della parola).
Venendo all’edizione oggi proposta, avrebbe avuto poco senso riproporre tale e quale la traduzione del testo di Wilfred Ruprecht Bion – nato in India, a Mattra l’8 settembre del 1897 e morto nel Regno Unito, a Oxford, l’8 novembre 1979 – così come apparve negli anni settanta. E, infatti, le due traduttrici e curatrici, Loredana Micati e Luciana Zecca, si sono impegnate in una nuova e sofisticata traduzione, contraddistinta da numerosi aspetti distintivi tra i quali: utilizzare doppie traduzioni per uno stesso termine in relazione al contesto in cui è collocato; mantenere i riferimenti di Bion ai Collected Papers freudiani e non alla Standard Edition, né all’opera completa tradotta in italiano, sotto la supervisione di Cesare L. Musatti, dall’editore Boringhieri in anni lontani, traducendo quindi ex novo i passi di Freud.
Si tratta dunque di un libro che può interessare sostanzialmente due categorie di lettori. Coloro i quali hanno una certa età ed hanno perciò già letto, studiato o consultato Apprendere dall’esperienza pubblicato in italiano quasi quaranta anni fa, possono avere la curiosità di rileggerlo e magari confrontarlo con l’edizione precedente, apprezzando le differenti traduzioni (personalmente mi colloco in questa categoria); coloro che non hanno mai preso contatto con questo testo avranno il piacere – ma avvertiranno anche l’impegno – di confrontarsi con uno scritto assai articolato e per nulla di facile comprensione. Soprattutto se si è digiuni di psicoanalisi converrebbe integrare, o far precedere, la lettura di questo testo con quella di altri dello stesso Bion: l’editore Astrolabio ha pubblicati altri tre testi di Wilfred Bion tra i quali due autobiografici, La lunga attesa. Autobiografia 1897-1919, e A ricordo di tutti i miei peccati. L'altra faccia del genio (Lettere 1951-1979) la cui consultazione è sicuramente utile al fine di comprendere l’esperienza di vita dell’autore, mentre molte altre opere di Bion in traduzione italiana hanno visto la luce nel corso degli anni presso altri editori.
Per chi fosse davvero attratto dall’opera di Bion segnalo la pregevole edizione in lingua inglese delle sue opere complete in sedici volumi pubblicata dall’editore britannico Routledge nel 2014 con l’assistenza di Francesca Bion.
Andrea Castiello d’Antonio