CONTATTAMI

Per appuntamento

La seduta può essere svolta presso il mio studio oppure online tramite videochiamata.

* campo obbligatorio

CAPTCHA
Questa domanda è un test per verificare che tu sia un visitatore umano e per impedire inserimenti di spam automatici.

BEHAVIOR-BASED ASSESSMENT IN PSYCHOLOGY

Titolo: 

BEHAVIOR-BASED ASSESSMENT IN PSYCHOLOGY

Autori: 
Tuulia Ortner, Fons J.R. van de Vijver (Edited by)
Casa editrice: 
Hogrefe, 2016, Pp. 232, Euro 44,95.

Come primo libro della serie Psychological Assessment – Science and Practice è stato pubblicato questo interessante volume che reca come sottotitolo Going Beyond Self-Report in the Personality, Affective, Motivation, and Social Domains. Si tratta di una pubblicazione di rilievo per più motivi, il primo dei quali è costituito dal fatto che si rivolge ad un pubblico molto ampio, un pubblico di professionisti e di ricercatori, trovando spazio in diverse aree applicative della psicologia, dall’area clinica e sociale, a quella del lavoro.

L’idea centrale del libro è quella di presentare approcci e strumenti di valutazione psicologica diversi dai classici self-report. L’invito è pertanto quello di andare oltre la tendenza generale ad utilizzare i numerosi self-report oggi disponibili, mettendo da parte quella certa disistima o quel larvato scetticismo che spesso accompagnano l’impiego di altri metodi. Ma nel recente passato vi sono state diverse manifestazioni di interesse verso modi alternativi di assessment psicologico, e nei tredici capitoli di questo volume sono presentate una rassegna ed una discussione critica di tali approcci.

Nel primo capitolo - che costituisce il capitolo di introduzione al testo - è proposta al lettore una review storica della materia e un primo “assaggio” dello stato dell’arte, sulla base della definizione e chiarificazione dell’idea di assessment beyond self-report, recuperando in tal senso l’insegnamento di Raymond Bernard Cattell e la sua tripartizione dei dati di valutazione. Quando vi è necessità di giungere ad una diagnosi del soggetto diviene necessario ed utile raccogliere dati che provengono da diverse fonti. I resoconti narrativi, le storie scritte, i comportamenti direttamente osservati, le investigazioni condotte per mezzo del testing psicologico inteso in modo molto ampio – sono positivamente considerate anche le tecniche proiettive e semiproiettive! – rappresentano input che si integrano con l’attuale tecnologizzazione del mondo diagnostico. In sostanza, ciò che è definito valutazione basata sul comportamento emerge come un elemento imprescindibile in ogni processo di accertamento delle qualità soggettive, e tale idea è analiticamente supportata dagli autori dei diversi capitoli.

Il behavior-based assessment è dunque considerato da diverse ottiche, non solo quella della ricerca e della sperimentazione. Ampio spazio è dato a tutto ciò che è stato sviluppato nelle pratiche professionali degli psicologi che lavorano (come si dice) “sul campo” – e che proprio per questo, aggiungerei, sono a diretto contatto con le necessità concrete sia delle persone che incontrano, sia del “mestiere” che esercitano -.

Il testo è suddiviso in quattro parti (la parte iniziale include la sola Introduzione) e si muove in sostanza su tre versanti. Il primo è quello dei modelli e della fondazione teorica della valutazione, argomento esplicitato nei quattro capitoli della parte seconda in cui sono discusse le misure indirette e i loro collegamenti con gli aspetti cognitivi, le differenze tra comportamenti manifesti, intenzioni e schemi, le analisi tematiche e strutturali dei documenti, le fonti autobiografiche e narrative, e la tecnica Rorschach (RIM - Rorschach Inkblot Method) in quanto fulcro delle tecniche proiettive.

Nella terza sezione sono esaminate specifiche tecniche (definite misure) al fine di valutare, ad esempio, le motivazioni implicite, gli stati affettivi ed alcune dimensioni della personalità. Dimensioni che possono essere approcciate per mezzo di numerose vie, dal classico test di attitudine fino alle real-life simulations, passando attraverso tecniche semiproiettive.

L’ultima parte del libro contiene altri quattro capitoli ed è dedicata ai domini applicativi. Sono qui presi in esame la psicologia della salute, la psicologia giuridica e la psicologia dei consumi. Nel primo comparto sono presentate numerose tecniche, mentre nel secondo campo di analisi è dato rilievo alla valutazione di condotte devianti. Il capitolo conclusivo tratta i metodi osservazionali e ne discute vantaggi e svantaggi, gettando uno sguardo sul futuro.

Il messaggio del volume è sicuramente quello di incoraggiare i professionisti a sposare un orientamento basato sull’idea del multi-method assessment al fine di comprendere ed abbracciare la complessità del comportamento umano. Ciò è (e sarà) possibile facendo molta attenzione ad una ampia serie di note che i diversi autori segnalano in queste pagine; ad esempio, considerare con cura la dimensione del contesto in cui si opera, ed evitare di generalizzare automaticamente i risultati ottenuti per mezzo di una specifica prova.

Andrea Castiello d’Antonio