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CAMMINARE FA BENE AL CERVELLO

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Nel mese di settembre del 2024 è uscito un articolo su un’importante rivista di psicologia internazionale dal titolo “Step-by-Step to More Creativity: The Number of Steps in Everyday Life is Related to Creative Ideation Performance”.

Camminare fa bene al cervello!

Nello specifico, camminare fa bene allo sviluppo delle IDEE e alla CREATIVITÀ.

Già molti avevano intuito la connessione tra il camminare e la maggiore-migliore capacità ideativa – e di PROBLEM SOLVING. Ora, questo studio offre la “prova sperimentale” di questa associazione, dato che attraverso un sensore sono stati valutati gli effetti di due tipologie di attività fisica – costante e cosiddetta acuta.

Queste rilevazioni sono state poi collegate alla PRESTAZIONE IDEATIVA DI GENERE CREATIVO, sia verbale sia visiva, cioè riferita ad immagini e figure.

Nei 157 giovani adulti il maggior numero di idee verbali creative, e in misura minore, di idee figurative-visive, è sicuramente associato con le camminate regolari oppure con gli allenamenti.

Tali risultati incoraggianti non rimangono limitati alla fase specifica di movimento fisico, o alla fase subito successiva, ma si trasferiscono nel contesto della vita di tutti i giorni.

L’attività fisica, il movimento – altrimenti detto: il non diventare o essere sedentari – migliora certamente la qualità di vita delle persone in linea generale, con effetti importanti sia sulla salute fisica, sia sulla salute mentale.

In questo contesto, l’atto molto semplice, e alla portata di tutti, del camminare – “Simply taking a walk!” – emerge come qualcosa di particolarmente rilevante

v. il mio post: https://www.castiellodantonio.it/globesity-obesit%C3%A0-e-dintorni-un-%E2%80%9Cmondo-obesogenico%E2%80%9D

Camminare è semplice, ma in certo senso… bisogna saperlo fare, affinché sia davvero salutare. Ad esempio, è importante saper camminare con la mente vuota, semplicemente andando, senza pensieri, men che mai preoccupazioni – e assolutamente da abolire pensare a questioni di lavoro!

Camminando si ha la possibilità di guardarsi intorno, ma anche di sentire sé stessi avanzare, un passo dopo l’altro, sentire il piede che poggia a terra e dà la spinta in avanti.

Certo, non sempre si può camminare in posti idilliaci, paradisiaci. Ma per chi vuole camminare (per chi ama camminare) anche la strada davanti casa può andar bene.

Aiuta molto il piacere di camminare, non c’è dubbio.

Una cosa è camminare perché “si deve farlo”, un’altra è andare e camminare perché se ne sente il bisogno, o perché semplicemente: piace farlo!

Trovo molte attinenze con IL NUOTO: se piace, entrare in acqua, anche con il freddo dell’inverno, va bene. Non si sente la fatica di preparare la borsa, cambiarsi due volte, fare la doccia, uscire dalla piscina e poi “rientrare” all’aria aperta magari con pochi gradi di temperatura e una nebbiolina sparsa.

Tornando all’argomento del camminare, credo sia importante farlo al proprio passo, senza forzare troppo, ma nemmeno lasciandosi andare a passi lenti e soste prolungate. E, naturalmente, ABBANDONANDO IL CELLULARE!

A meno che non si voglia accompagnare la camminata ascoltando buona musica, interessanti conferenze, audiolibri… Forse non è il massimo, ma può essere accettabile, anche se distoglie dal puro e semplice… “sentire camminarsi”, per così dire.

Tra i molti libri sull’arte del camminare (non sulla “tecnica”!), suggerisco un libriccino che costa pochi euro, “CAMMINARE IN CONSAPEVOLEZZA. MERAVIGLIA E GRATITUDINE AD OGNI PASSO”, di Thich Nhat Hanh.

Dato che non si può “sempre” camminare, nei tempi di intermezzo almeno si legge qualcosa di significativo!

Buona camminata nel 2025!

 

Andrea Castiello d’Antonio