CONTATTAMI

Per appuntamento

La seduta può essere svolta presso il mio studio oppure online tramite videochiamata.

* campo obbligatorio

CAPTCHA
Questa domanda è un test per verificare che tu sia un visitatore umano e per impedire inserimenti di spam automatici.

THE COACHE’S HANDBOOK. The Complete Practitioner Guide for Professional Coaches

Titolo: 

THE COACHE’S HANDBOOK. The Complete Practitioner Guide for Professional Coaches

Autori: 
Jonathan Passmore
Casa editrice: 
Routledge, 2021 pp. 468. £ 120.00 (Hardback), 37.00 (Paperback), 36.00 (eBook)

Questo volume è a cura di Jonathan Passmore, una figura molto nota nel campo del coaching, autore di diversi testi e di numerosi articoli e capitoli pubblicati in volume collettanei anche su tematiche limitrofe come la leadership e il cambiamento organizzativo. Docente di Coaching and Behavioural Change presso l’Henley Centre for Coaching, Business School, University of Reading and University of Evora (Portogallo), diversi sui libri sono stati tradotti in altre lingue.

Il testo è suddiviso in sei ampie sezioni e segue una impostazione tradizionale nella presentazione del topic. Infatti, si apre con la descrizione del coaching, i suoi confini, le origini e la natura stessa di questa “nuova” disciplina, con un occhio alle modalità con le quali le organizzazioni tendono a impiegare i coach nei loro sistemi di sviluppo delle risorse umane.

Le due sezioni successive centrano il focus sul tema della comprensione: comprensione di se stessi e del coachee nel quadro della gestione della relazione interpersonale che – com’è ampiamente noto ormai da tempo – costituisce l’aspetto fondante ogni operazione professionale di “cura” (in senso generale) basata sul necessario rapporto di fiducia tra professionista e cliente – vedi l’articolo di A. Castiello d'Antonio e L. d'Ambrosio Marri, “Il Coaching psicologico. Conoscerlo per utilizzarlo”. Personale e Lavoro. Rivista di Cultura delle Risorse Umane, 549, pp. 11-18, 2013.

Emergono in questo contesto degli accenni a concetti che sono apparsi relativamente di recente nella letteratura psicologica – come il mindset – integrati da riflessioni su tematiche trasversali che, ancora una volta, costituiscono il filo rosso delle relazioni professionali orientate a sviluppare (o recuperare) le capacità psicologiche delle persone: dall’ascolto attivo e dal saper porre le domande giuste – le cosiddette (mitiche) powerful questions della letteratura anglosassone – fino all’utilizzo del silenzio e alla gestione degli aspetti emotivi nel corso del colloquio.

A queste tematiche credo che si possano coniugare le considerazioni svolte un po’ più avanti nel testo (nella sezione quinta) quando si discutono le questioni etiche e la gestione del “contratto” tra cliente e professionista.

La parte più interessante del lavoro curato da Jonathan Passmore per coloro che si interessano di tematiche di impostazione teorica è la quarta, intitolata Coaching Approaches. Infatti, qui sono prese in esame diverse declinazioni del coaching, differenti approcci e molteplici basi teoriche: tra queste, le impostazioni narrativa, psicodinamica, comportamentale, centrata sulla persona e il coaching basato sulla psicologia positiva – vedi il mio articolo: Castiello d’Antonio A., “Coaching psychology and positive psychology in work and organizational psychology”. The Psychologist-Manager Journal, 21, 2, 130–150, 2018.

Uno spazio è anche dedicato all’approccio integrato – in linea con quanto è già avvenuto nel campo delle psicoterapie con lo sviluppo del Movimento per l’integrazione delle psicoterapie.

Le due sezioni finali esplorano gli sviluppi del coaching e l’importanza della supervisione, offrendo alcuni tools utili per sostenere la pratica del coaching.

Come ho scritto nel mio articolo “Coaching e coaching psicologico” pubblicato sulla rivista Qi – Questioni e Idee in Psicologia (numero 7, Aprile 2013) https://qi.hogrefe.it/rivista/coaching-e-coaching-psicologico/ libri come questo curato da Passmore aiutano a far chiarezza sui confini del coaching e a gettare uno sguardo al di là delle “pratiche” e degli aspetti meramente operativi.

Infatti, le forme di pseudo-coaching sono sempre presenti, così come sono decisamente aumentate le pseudo-offerte formative finalizzate a far diventare chiunque “coach”, nel consueto vuoto di regolamentazione che caratterizza il nostro Paese ogni qual volta emerge una nuova fisionomia professionale. Ciò accadde decenni fa quando furono istituiti i corsi di laurea in Psicologia in totale assenza di leggi – regolamentazioni che videro la luce, faticosamente, molti anni dopo. Oggi, non solo riguardo al coaching, ma anche al counseling e ad altre attività (discipline, pratiche, mestieri…) non vi è alcuna forma di sistematizzazione.

In questo quadro è anche rilevante ricordare “chi sono” gli autori che hanno contribuito al volume curato da Passmore e direi che se ne devono citare almeno alcuni perché si tratta di figure importanti nel mondo del coaching che hanno estesamente pubblicato sull’argomento, come Tatiana Bachkirova, professoressa di Coaching Psychology e direttrice dell’International Centre for Coaching and Mentoring Studies (Oxford Brookes University, UK), e Robert Biswas-Diener, noto esponente della psicologia positiva che lavora presso la Portland State University. Ma, ancora, sono presenti studiosi, consulenti ed accademici come David Clutterbuck, Kristina Crabbe, Ian Day, Julie Flower, Karen Foy, Rachel Hawley, Rebecca J. Jones, e Sarah Leach.

 

Andrea Castiello d’Antonio

 

Questa recensione è stata pubblicata nel sito web

PANORAMA RISORSE UMANE

 Ottobre 2022