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Crew resource management. Third Edition
Dopo quasi dieci anni dalla precedente edizione di questo volume (pubblicata nel 2010) si sentiva la necessità di riposizionare il contenuto del testo in linea con gli sviluppi sia del mondo dell’aviazione, sia dei metodi e degli approcci che hanno caratterizzato le applicazioni del CRM.
È possibile affermare che un testo come questo, a cura di Barbara Kanki, José Anca e Thomas Chidester, aspira a presentare al lettore l’intera area coperta dal CRM i cui obiettivi sono importanti e sicuramente concreti dato che sono strettamente legati ai temi della sicurezza e della performance dell’intera filiera degli operatori. E, sicuramente, questi obiettivi sono stati raggiunti, fornendo al lettore una comprensione ampia e non soltanto manualistica di come funziona il CRM (se vogliamo: la sua “filosofia”), come può essere concretamente applicato in differenti situazioni e quali vantaggi esso permette di raggiungere.
La struttura del libro si presenta con ventidue capitoli suddivisi in tre parti, preceduti da un’ampia introduzione che è dedicata a ripercorrere il contributo di Robert L. Helmreich (1937-2012), un ricercatore, pioniere nei campi della medicina e della sicurezza nell’aviazione, e del funzionamento dei team (se ne può leggere un sintetico ricordo nella rivista American Psychologist, 68, 6, p. 470, 2013). La prima parte del libro è dedicata ad esplorare le origini e la natura stessa del CRM, le sue basi teoriche e le necessità operative che ne permisero la realizzazione. Molto spazio è assegnato al teamwork, alle dinamiche dei gruppi, alla formazione dell’unità e dell’armonia del team in relazione alla leadership, alla comunicazione interna e ad altri elementi cruciali come il decision making. Un capitolo, il settimo, tratta della resilienza (si tratta di uno dei nuovi capitoli inseriti nella terza edizione), mentre in un altro spazio si discute ciò che è definito “la prospettiva europea” ai nontechnical skills.
Riflettendo sui concetti di rischio e sicurezza nell’ambito della gestione del crew si apre la seconda parte del volume intitolata CRM Training Applications. I sette capitoli qui contenuti spaziano dal disegno e dallo sviluppo dei programmi di formazione dell’equipaggio fino alle numerose applicazioni dell’idea del CRM ad ambiti diversi dall’aviazione (soprattutto nell’industria, ma anche in aree lontane come quella della salute e delle équipe mediche). Descrivendo tools e sistemi di simulazione gli autori presentano casi reali, esempi tecnici, scenari applicativi, adattamenti a realtà specifiche, e così via, spesso collegandosi con applicazioni classiche del CRM o richiamando esperienze svolte in contesti fortemente caratterizzati. Il quattordicesimo capitolo, centrato sul concetto di Improving Safety in Aviation è uno dei nuovi capitoli di questa edizione e, come si legge in altra parte del testo, “gli equipaggi apprezzano il training [CRM] e i dati disponibili suggeriscono che esso ha un impatto positivo sul loro comportamento organizzativo e, per inferenza, sulla sicurezza del sistema” (p. 40).
La terza ed ultima parte tratta delle prospettive future del CRM, partendo dall’idea che negli ultimi venti anni, mentre gli scopi globali del CRM sono rimasti in sostanza identici, è mutato sia l’approccio sia la pratica applicativa. Dopo un excursus sugli aspetti regolatori imposti dalla FAA – Federal Aviation Administration - e le sue applicazioni soprattutto in ambito USA, seguono alcuni capitoli di grande interesse centrati, di volta in volta, sulle variabili culturali degli equipaggi chiamati a frequentare i corsi di CRM, sull’analisi degli incidenti dalla prospettiva dell’investigatore, e sui cambiamenti dell’ambiente operativo in cui si trovano, oggi, a lavorare i piloti dell’aviazione civile. Tematiche che sono sempre illustrate da casi esemplari, talvolta accennati in modo sintetico, talaltra ampiamente discussi, nella prospettiva di considerare gli opportuni adattamenti delle procedure ai casi ed alle situazioni specifiche. In tale ottica, alla terza edizione sono stati aggiunti capitoli sul CRM and Risk Management/Safety Management Systems, e sul MRM [Maintenance Resource Management] for Technical Operations.
Nonostante la continua automatizzazione del mestiere del pilota, “la fiducia reciproca, il rispetto e il clima sociale positivo nell’ambito dell’equipaggio continueranno a rappresentare le fondamenta per un efficace decision making nei futuri sistemi automatizzati” (p. 173). Da tale punto di vista sarebbe davvero importante non relegare gli aspetti umani a qualcosa di semplicisticamente non-tecnico, o anche riassumere qualunque variabile problematica interveniente sotto il titolo generico errore umano. Tutto ciò chiama sicuramente in causa l’aspetto dell’addestramento tecnico e della formazione personale di comandanti, primi ufficiali e personale di cabina, ma anche l’aspetto della selezione e della valutazione continua, come ho evidenziato nell’articolo “Come sono valutati i piloti dell’aviazione civile?”, pubblicato nella rivista Psicologia Contemporanea, numero di settembre-ottobre 2015.
Andrea Castiello d'Antonio
Questa recensione è stata pubblicata su QI - Questioni e idee in psicologia