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Diari e lettere

Titolo: 

Diari e lettere

Autori: 
Arthur Schnitzler
Casa editrice: 
Feltrinelli, 2006, pp. 575, euro 35,00.

Chiunque ami la storia e le vicende della Vienna fine secolo e sia interessato a comprendere l’atmosfera intellettuale che animava la vita di quel mondo di ieri non potrà che trovare questa raccolta di scritti di Arthur Schnitzler (Vienna, 1862–1931) di estremo interesse.

L’opera è il risultato di attente scelte compiute dal curatore e traduttore Giuseppe Farese il quale ha tratto i materiali qui presentati dai dieci volumi dei Diari (1879–1931) e dai due volumi delle Lettere (1875-1912 e 1913-1931), testi che finora non hanno avuto alcuna traduzione italiana integrale. I materiali presentati risultano pertanto inediti in italiano.

Riguardo ai Diari si deve ricordare che Schnitzler iniziò a scriverli all’età di diciassette anni e proseguì fino a due giorni prima di morire. Le Lettere rappresentano ugualmente un immenso patrimonio in quanto frutto di una cura speciale da parte dell’autore e testimonianza diretta dei rapporti che intercorrevano tra lui e importanti esponenti della cultura del tempo, tra i quali basterà ricordare Hugo von Hofmannsthal e Thomas Mann.

È forse noto al lettore il breve messaggio che Schnitzler inviò a Freud in occasione dei cinquanta anni di quest’ultimo (6 maggio 1906) – una lettera scoperta dal germanista Luigi Reitani, pubblicata in tedesco nel 1992 e in italiano nel 1995 -. “Stimatissimo professore, sebbene sia poco probabile che Lei si ricordi della mia persona, mi permetto di unirmi a coloro che oggi festeggiano il Suo cinquantesimo compleanno. Ai Suoi scritti io devo molteplici, significativi e profondi impulsi e questa circostanza mi può forse offrire la possibilità di dirglielo e di assicurarLe la mia più sincera e fervida ammirazione” (p. 431).

A questa prima lettera Freud rispose due giorni dopo parlando, tra l’altro, delle convergenze che notava tra la sua opera e quella di Schnitzler, messaggio a cui fece eco la più nota missiva freudiana in occasione del sessantesimo compleanno di Schnitzler (14 maggio 1922), in cui Freud parlò del timore del sosia, elemento, questo che gli avrebbe impedito di prendere tempestivo e diretto contatto con Schnitzler.

Scorrendo ciò che è annotato nei Diari ci si può soffermare su alcuni passaggi nei quali si nota l’atteggiamento critico di Schnitzler verso la psicoanalisi: “secondo Freud Mahler avrebbe sposato Alma solo (?) perché anche la madre di Mahler si chiama Maria! – Ogni scopritore diventa un masochista della propria idea? –“. (p. 231). Ma anche passaggi di altro tenore, come – sempre a proposito di Mahler – “si parla di Mahler: egli mi racconta che lo aveva consultato a Leida (Olanda) – posso confermargli, come dopo questa consultazione (per effetto di questa?) l’ultimo anno di matrimonio – (e di vita) di Mahler era stato molto felice – “(p. 230).

Nel complesso, la lettura di questo testo permette di seguire tutti i principali avvenimenti storico-politici del periodo mitteleuropeo collocato a cavallo tra i due secoli, oltre a seguire lo sviluppo dell’arte di Schnitzler – medico suo malgrado, per volere del padre – e le vicende delle sue relazioni di lavoro, di amicizia e di amore.

 

Andrea Castiello d’Antonio