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EFFECTIVE INTERVIEWING AND INTERROGATION TECHNIQUES, 4th Edition
Questo volume è dedicato a coloro che si occupano di interviste di indagine e di interrogatori ma, per estensione, può essere di grande interesse per tutti coloro che utilizzano il colloquio-intervista a motivazione estrinseca. La domanda posta nelle prime righe – come fare a capire quando qualcuno sta mentendo? – esprime il nucleo tematico del lavoro di Gordon e Fleisher, un lavoro che vuole proporre al lettore metodi affidabili di interrogazione, osservazione ed analisi.
Arricchito da numerosissimi esempi, casi di studio ed anche da foto e immagini che rendono esplicito ciò che si afferma nel testo, il volume si indirizza agli intervistatori esperti, puntando l’attenzione principalmente sulla FAINT, la Forensic Assessment Interview Technique.
I venticinque capitoli sono strutturati secondo un ordine che conduce il lettore a prendere in considerazione alcune importanti tecniche di indagine. Iniziando dai primi, brevi capitoli, il tema posto è quello (un po’ altisonante, a dire il vero) della ricerca della verità, tema che però si traduce subito nella necessaria operazione di differenziare i diversi livelli di veridicità delle affermazione del soggetto in esame.
Passando attraverso un cenno sulle basi psicofisiologiche nel contesto della valutazione forense, l’attenzione del lettore è attratta dal quinto capitolo dedicato alla MITT, cioè alla Morgan Interview Theme Technique. L’autore, Raymond Morgan, ha alle spalle una carriera nelle forze di polizia statunitensi ed altre importanti attività nel campo della sicurezza, compresa la funzione di addestratore iniziata dopo aver completato il suo ciclo di studi in Counseling Psychology. Avendo conosciuto il test proiettivo di Henry A. Murray – il notissimo TAT – e avendolo impiegato come supporto nei colloqui con sospetti abusanti, Morgan ha sviluppato il MITT, composto da sole cinque tavole, la cui applicazione ricalca esattamente quella del TAT. Nel testo sono riportati, esemplificativamente, diversi casi di somministrazione di questa prova nel corso degli interrogatori.
Seguono alcuni capitoli che trattano di diversi argomenti tra cui l’immancabile rassegna sugli indicatori non verbali (postura, espressioni del viso e movimenti del capo, movimenti delle braccia e gambe, comportamenti paralinguistici, fino al grooming) che sono tutti molto ben rappresentati per mezzo di descrizioni e fotografie.
Nel decimo capitolo è illustrata la procedura di scoring della FAINT Interview, composta da cinque blocchi tra i quali sono presenti il MITT e la After-Interview Interview. Tre casi di studio centrati sull’interrogatorio di sospettati sono qui raccolti e commentati. Il testo si amplia poi sulla questione della validazione dei risultati della procedura, con un passaggio sul delicato tema dei colloqui con i testimoni e con le vittime. Altri capitoli interessanti (pur se brevi) sono quelli sulla intervista cognitiva, sulla pre-employment interview, e sulla redazione delle relazioni e dei report. Inoltre, nella parte centrale del testo, è presente il capitolo che tratta le false confessioni e anche la tortura esercitata sui cosiddetti soggetti ostili, resistenti o non collaborativi, alla luce del cambiamento nella percezione globale e nell’etica professionale che si è avuto a partire dall’11 Settembre 2001.
Nel capitolo diciannove è affrontato un altro tema di attualità cioè lo screening dei passeggeri nei voli di linea. L’esempio è dato dalla procedura attuata dalla El Al, la linea di volo commerciale di Israele, che ha dato prova di essere notevolmente valida. Ma rimane il limite dell’affidarsi alla tecnica dell’osservazione del comportamento dei passeggeri, un limite che può essere superato soltanto impiegando nel ruolo di screeners soggetti altamente formati.
Gli ultimi cinque capitoli approfondiscono le tecniche di interrogatorio e presentano diversi supporti che possono essere utilizzati in questo ambito, compreso il poligrafo.
Come si può capire, sono numerosi i temi affrontati in questo scritto che si conclude con ben quattro Appendici in cui è possibile reperire utili moduli e schemi applicativi.
Infine, relativamente ad alcuni argomenti trattati nel testo, ricordo l’articolo che ho scritto in collaborazione con Alessio Prencipe e pubblicato sul numero 596 (gennaio 2018) della rivista Personale e Lavoro (pagine 15-26): “Il problema della menzogna nella valutazione delle risorse umane”.
Andrea Castiello d’Antonio