Per appuntamento
La seduta può essere svolta presso il mio studio oppure online tramite videochiamata.
La seduta può essere svolta presso il mio studio oppure online tramite videochiamata.
L’educazione dovrebbe essere un diritto, ma senza dubbio anche un dovere!
Un dovere per vivere in una comunità.
Essere consapevoli del valore dell’educazione – che deve basarsi su principi di base condivisi – dovrebbe rappresentare uno dei tanti obiettivi dell’acculturazione nel corso dell’istruzione obbligatoria, e più oltre.
ISTRUZIONE, FORMAZIONE, EDUCAZIONE, ACCULTURAZIONE.
Anche per contrastare L’ANALFABETISMO FUNZIONALE per il quale il 28% di italiani tra 16 e 55 anni non sa capire un semplice testo scritto!
Quasi 1/3 della popolazione! (indagine OCSE).
Le risorse dedicate all’istruzione sono risorse preziose perché prevengono una quantità di fenomeni quali l’emarginazione, la disoccupazione o sottoccupazione, l’emergere di condotte devianti e di comportamenti controproduttivi.
PREVENZIONE. Concetto chiave, sul quale non si insiste mai abbastanza – in tutti i campi della vita, ad esempio in quello sanitario.
Naturalmente si dovrebbe trattare di una EDUZIONE ILLUMINATA, ben fatta e ben portata al giovane, che abbia realmente un impatto sulla sua formazione in quanto individuo.
Cosa non facile in un mondo in cui alle parole e alle roboanti dichiarazioni, troppo spesso non seguono i fatti. Un po’ come accade alle leggi a cui mancano i decreti attuativi! Parole inutili.
Ci si può chiedere, ad esempio, come mai in un tempo in cui i giovani decrescono come numero, vi sono normalmente classi di istituti superiori con 25 o 30 studenti.
Gestire una classe di 30 adolescenti è un’impresa titanica, per il docente. E per lo studente, significa vivere in un caos permanente.
Giovani che non sono mai entrati in una scuola, o che ne sono usciti ben presto – L’ABBANDONO E LA DISPERSIONE SCOLASTICA in Italia è oltre il 10% (indagine OCSE) – o ancora che hanno vissuto passivamente i lunghi anni di istruzione…
Cosa faranno questi giovani, domani?
Che fine faranno gli attuali NEET?
Di che cosa se ne farà la società di queste persone?
La società si va sempre più evolvendo, sempre più specializzandosi, in ogni campo.
I mestieri diventano più qualitativi, la richiesta è avere persone formate, addestrate, che sappiano lavorare in gruppo, ragionare su ciò che fanno, e parlare italiano…
Troppe sono, invece, le persone che intendono l’alfabetizzazione digitale come scrollare il telefono su video, musiche e altri siti inutili o dannosi…
Crescono i divari tra CHI POSSIEDE LE RISORSE E CHI NON LE POSSIEDE, o vive di sussidi, di espedienti, di varie forme di assistenza – in sostanza, di elemosina.
Il mondo non sembra diventare più accogliente che nel passato: tutt’altro.
L’orientamento imperante non è dolce con i vinti, con chi non ce la fa, con chi rimane indietro.
Eppure, si stanno costruendo masse di giovani che, necessariamente, vivranno ai margini della società e, in parte, faranno parte di quella GIOVENTÙ DEVIANTE su cui psicologi e psicoanalisti illuminati lavoravano già un secolo fa.
CULTURA, ISTRUZIONE, FORMAZIONE vanno di pari passo con la possibilità di accrescere risorse, servizi e beni, cioè con la possibilità di fare una vita agiata o, almeno, sufficientemente sicura ed integrata nel tessuto socioeconomico. E vanno di pari passo con la possibilità di dare un contributo alla società in cui si vive.
Nonostante l’esperienza della pandemia Covid-19, l’imperativo “Nessuno si salva da solo” è stato ben presto dimenticato – come molte altre dichiarazioni di buona volontà: basti guardare alle risorse dedicate alla sanità…
Al contrario, nel mondo di oggi, si acuisce il divario tra chi è in alto, molto in alto, e chi rimane o precipita, o non emerge dalla base della piramide.
È stato di recente calcolato che un CEO arriva a percepire circa 700 volte più di un operaio… Ma ciò non provoca reazioni di sorta, né discussioni su misure da poter adottare per rendere più equa la società – con tutti i vantaggi che la riduzione della povertà e della disperazione comporterebbero.