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HANDBOOK OF PERSONALITY THEORY AND RESEARCH
La quarta edizione di questo famoso manuale sulla psicologia della personalità merita una segnalazione e un apprezzamento soprattutto per le novità ora inserite, frutto degli ultimi anni di ricerche, studi ed applicazioni. La conoscenza delle strutture e delle funzioni della personalità rappresenta da sempre un elemento di base per chiunque voglia occuparsi di risorse umane, del capitale umano nel mondo del lavoro; senza una vista ampia, pur se non necessariamente approfondita, su questi versanti è di fatto poco praticabile l’instaurazione dei grandi sistemi di gestione e sviluppo delle persone al lavoro. E, in questa quarta edizione, i due curatori hanno lavorato proprio al fine di rendere aggiornato il testo, inserendo oltre il cinquanta per cento di informazioni in più, o modificate, rispetto all’edizione precedente. Ciò è stato necessario perché negli ultimi anni vi sono stati sviluppi importanti sia nella ricerca sia nelle teorizzazioni sulla personalità e sullo sviluppo della personalità; ed anche le maggiori e più note visioni teoriche hanno risentito di una positiva spinta verso una migliore e più ampia definizione.
In senso generale si può affermare che questo manuale indica al lettore come e in che direzioni si evolvono gli elementi che costituiscono gli assi portanti della personalità, con un’attenzione molto alta alle interrelazioni con gli aspetti di base, cioè con la biologia, e con gli elementi soft, quindi con i processi emotivi, cognitivi e relazionali. Un inquadramento di tale genere, collegato alle questioni della salute e del benessere individuale e sociale, mostra l’importanza di studiare l’intero corso della vita delle persone e i concomitanti sviluppi delle linee portanti della personalità. Emergono, in specie, gli aggiornamenti sull’adolescenza e sulla prima fase dell’età adulta, mentre alcuni nuovi capitoli trattano gli approcci cognitivi e motivazionali, il narcisismo e il contributo della neurobiologia. Interessanti anche le riflessioni sui legami tra le tipologie di personalità e gli aspetti economici, e sulle manifestazioni della personalità colte nella vita di tutti i giorni, tra cui la vita di lavoro.
Tipico testo di consultazione, con i suoi quarantadue capitoli redatti da oltre ottanta studiosi, al lettore è inizialmente proposto un gruppo di cinque capitoli in cui si trattano in linea generali tutti i temi portanti del libro: dalle prospettive teoriche alla storia degli studi e anche delle cosiddette misure, dalle tassonomie ai paradigmi, dai tentativi di integrazione (tra le componenti della motivazione, della personalità e dello sviluppo) fino alle storie di vita e alle identità narrative.
La seconda sezione tratta delle Biological Foundations affrontando il complesso tema del temperamento, della genetica, della dinamica tra natura e cultura e della neurobiologia applicata allo studio della personalità.
La sezione terza è tutta dedicata allo sviluppo – vedi il capitolo 11: Personality Development across the Life Course: A Neo-Socioanalytic Perspective, ma su questo tema vedi anche un altro noto manuale, l’Handbook of Personality Development, a cura di Dan P. McAdams, Rebecca L. Shiner e Jennifer L. Tackett (Guilford, 2021). È qui che sono discusse le modificazioni della personalità nell’adolescenza – e nella tarda adolescenza, un argomento su cui in molti si stanno interrogando – nelle transizioni che punteggiano la vita degli adulti fino alle fasi della prima senescenza. L’analisi delle motivazioni implicite si coniuga con quella dei processi affettivo-cognitivi fino a giungere a un ardito approfondimento sulla creatività e sulla genialità.
Ai processi affettivi è dedicata l’intera quinta sezione che si apre con un contributo sulle emozioni e la personalità proseguendo con delle riflessioni sull’auto-consapevolezza, sulla regolazione delle emozioni e sulla costruzione dell’identità personale nel contesto delle interazioni sociali. Qui è collocato il capitolo 29 che tratta un tema scottante, Narcissism in Contemporary Personality Psychology, a cui fa seguito il contributo sulla teoria dell’attaccamento e il suo posto nelle teorie contemporanee della personalità.
La penultima sezione è dedicata alle applicazioni delle teorie in diversi campi, da quello del benessere soggettivo e della salute vista nell’ottica lifespan, alla psicopatologia e ai disturbi di personalità. Il testo si chiude con l’ottava sezione in cui sono soprattutto indicate le nuove direttrici di ricerca e di applicazione ma anche una serie di possibilità di intervento collocate in diversi campi della vita quotidiana. Inoltre, sono qui delineate alcune prospettive di analisi dei tratti di personalità collegati alle diverse culture (è noto quanto sia la personalità in sé stessa, sia gli approcci al suo studio siano influenzati da elementi culturali e geografici), fino al capitolo 41 dall’intrigante titolo What Do We Know When We Know Ourselves?
Dei due curatori, Oliver P. John, professore di psicologia presso l’Institute of Personality and Social Research della University of California di Berkeley è figura notissima nel campo degli studi sulla personalità, avendo anche lavorato su alcuni strumenti testistici per la valutazione della personalità Richard W. Robins, professore di psicologia presso l’University of California, dirige diverse strutture di ricercar ed è anche uno dei curatori, insieme a R. Chris Fraley, and Robert F. Krueger, dell’Handbook of Research Methods in Personality Psychology (Guilford, 2009).
Andrea Castiello d’Antonio
Questa recensione è stata pubblicata nel sito ISPER, nel mese di Novembre 2023