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House of Trump

trump

La democrazia riserva delle sorprese. Una di queste è offerta dalla prima parte della serie House of Trump che comincia il 20 gennaio 2017 con Donald Trump eletto presidente degli Stati Uniti.
E inizia nello scenario mondiale, non su una piattaforma tipo Netflix.

House of Cards vs House of Trump

Qui, infatti, il 1 febbraio 2013 va in onda House of Cards - Gli intrighi del potere: una serie televisiva di straordinario successo su vicissitudini, trame, politiche e sub-politiche, manipolazioni, e ben di peggio, che vedono i protagonisti, Frank Underwood e sua moglie Claire, muoversi in carriera verso la presidenza degli Stati Uniti, che ottengono e mantengono ad ogni prezzo e costo.

Tornando a House of Trump, e al trauma nel mondo democratico di fronte alla elezione di questo Presidente, va detto che, per gli osservatori più attenti, alcuni sintomi che Hillary avrebbe avuto qualche difficoltà a stracciare Donald the Donnie c’erano, ma resta il fatto che la più grande potenza democratica sia ora nelle grassocce mani di uno stra-miliardario e super potente, che ha una visione del potere e del mondo decisamente muscolare e che sembra avere anche il gusto degli intrighi del potere… 

Frank Underwood è cinico, spietato, pragmatico, ama il potere per il potere, vuole vincere sempre e ad ogni costo, anche con soluzioni sanguinarie, al di là della apparenza rispettabile ed è disposto a giocare duro, oltre ogni regola.  Donald Trump è un sanguigno, ama certamente il potere per il potere, gli piace vincere, ama le sfide, è sfrontato, ha il gusto della provocazione e le regole democratiche, forse, non gli piacciono molto, il che lo rende rischioso e imprevedibile.

E le relative First Ladies?

Non sappiamo se Melania abbia le ambizioni di Claire, di certo non ne ha la classe… Melania è d’altronde all’inizio del ruolo di First Lady e pare che sia piuttosto Ivanka, la First Daughter, che è spinta dal padre a sostituirlo in particolari occasioni politico-istituzionali… Mentre Melania, qualche volta, rifiuta la mano del marito in pubblico e questo, per Donald, è certamente un tipo di offesa a cui non vuole abituare né se stesso, né i fotografi o l’opinione pubblica.

In fondo, dietro Claire c’è qualcosa che richiama Lady Macbeth: anche quelle di Claire sono mani sporche di sangue e chissà se e quando anche la sua reazione inconscia al male istigato, compiuto e desiderato la porterà alla follia. Claire è simbolo di un femminismo glaciale e demoniaco e conduce con il presidente Frank (che solo lei chiama Francis) un ménage di coppia aperta ma ufficialmente irreprensibile e solido. Ed è abile, molto abile: sa intelligentemente imparare anche dal marito fino al punto di riuscire a diventare lei Presidente e sostituirlo!
D’altronde nella realtà della vita e del mondo del lavoro l’apprendimento tra generi, anche sul fronte della leadership, presenta dei vantaggi significativi per uomini e donne, come affrontato a proposito della Leadership Femminile della Dott.ssa D'Ambrosio Marri.

Melania, dal canto suo, non ha lascito trapelare particolari doti, ha sposato un simbolo di machismo, di vedute ristrette, culturalmente debole e provinciale – basti pensare a tutto ciò che Trump ha dichiarato in fatto di donne e di come, secondo lui, vanno trattate -.

Il periodo della presidenza Donald offre, dunque, parecchi esempi del suo stile e dei suoi dis-valori. Negli USA vi è stato un acceso dibattito sulla possibilità di considerare Trump come un caso psichiatrico. Forse il presidente non rientra nei canoni della manualistica psichiatrica oggi rappresentata dal Manuale Diagnostico e Statistico delle Malattie Mentali, ma certo rientra in quelli della Psicoanalisi delle organizzazioni in cui si parla di leadership patologica, capi malati di potere, psicopatologia manageriale e Toxic Leadership. E gli esempi non mancano, sia nella politica, sia nel mondo del lavoro!

Claire Underwood sa certamente fare lobbying, e - quando serve - sa fare con eleganza un passo indietro per lasciare spazio al President Frank, sa farlo con autorevolezza e senza rinunciare a marcare comunque la propria presenza e il significato di ruolo, come donna e come moglie del (prima) Vice e poi Presidente degli Stati Uniti. Melania Trump pare decisamente secondaria, il che potrebbe essere un bene per le future sorti degli americani e del mondo. Soprattutto se Donald - The Infuriator, con le dovute differenze rispetto a Frank, continuerà ad azzerare gente del proprio Staff, a incartarsi con le proprie dichiarazioni, diventando il primo presidente degli Stati Uniti sempre più isolato anche da coloro che lo hanno ampiamente votato ma che ha deluso e sta deludendo.

Speriamo di non assistere ad un lungo periodo di Trump al potere e che gli eventi, l’ipotesi di elementi di impeachment, e il futuro ci riservino solo poche puntate di House of Trump che sta per la prima volta andando in onda nel mondo, in diretta.  Perché non sentiremo di certo la mancanza di Donald & Melania, mentre già sentiamo la mancanza di Frank & Claire, magnificamente interpretati da Kevin Spacey e Robin Wright, che hanno chiuso la quinta e pare ultima stagione di House of Cards.  Una coppia al potere che orgogliosamente aveva dichiarato: “Noi non subiamo il terrore, noi creiamo il terrore”: ma questa è fiction… Si spera non diventi realtà.

Andrea Castiello d’Antonio & Luciana d’Ambrosio Marri