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IL LAVORO E SOFFERENZA?

Prendo spunto da un commento di Enzo Bianchi dal titolo “La cultura della sofferenza” https://www.ilblogdienzobianchi.it/blog-detail/post/249322/la-cultura-della-sofferenza in cui sono proposte alcune riflessioni sulla inevitabilità della sofferenza fisica e psichica e sull’assurdità dell’idea della chiesa che ha visto – e vede – nella sofferenza una “purificazione” e una “espiazione”.

Ciò comporta, in campo medico, la scarsa attenzione ancora oggi dedicata alle cure che mitigano il dolore, pur se qualche debole cambiamento si comincia a notare.

 

Ma, al di là del campo medico – possiamo chiederci – questa assurda cultura della sofferenza non è forse travalicata anche NEL LAVORO UMANO?

Non è stata forse nutrita da certi sciocchi “slogan” (così potremmo definirli) del tipo “Lavorerai col sudore della fronte”, “Col sudore della tua fronte mangerai il pane”, una sorta di maledizione divina che inchioda colui-colei che lavora alla sofferenza – e che, come in molti altri casi, ha interrogato gli studiosi in merito alla (im)possibile ipotesi che il Cristo si compiaccia della sofferenza umana…

 

Nel lavoro, così come nella vita, soffrire ha poco senso.

Soffrire nel senso di FAR SOFFRIRE qualcuno in modo deliberato, oppure NON soccorrerlo e aiutarlo al fine di mitigarne il dolore.

Eppure, mel mondo del lavoro alberga (anche) il sadismo.

Alberga LA VIOLENZA MORALE – di cui parlo estesamente nel mio nuovo libro “L'aggressività distruttiva nel mondo del lavoro”, in uscita nel mese di Ottobre 2024 https://www.hogrefe.it/i-nostri-progetti/lavori-corso/laggressivita-distruttiva-nel-mondo-del-lavoro-anteprima/ - alberga la sopraffazione del più forte sul più debole, del più potente su chi è meno attrezzato nel difendere se stesso.

 

Mi sono estesamente occupato di LEADERSHIP DISTRUTTIVA nel corso dei decenni e ho visto cosa significa avere un capo, un manager ottuso, aggressivo, minaccioso, che si fa bello con i più deboli e piega la schiena verso l’alto, che gode nell’imprimere timore, nel vedere il giovane neoassunto tremare di fronte alle sue parole dure, ai rimproveri aspri conditi di maleducazione e offese.

 

Molte persone, direi “sane & normali”, arrivano al punto di sentirsi bloccate da soggetti aggressivi di questo genere, nutrendo addirittura la paura di… essere licenziate se non si adeguano.

Dimenticano che il loro contratto di lavoro è salvaguardato dalle leggi vigenti e che è stipulato non con quel singolo manager malato, bensì con l’organizzazione di cui sono parte.

Eppure, è facile, molto facile, SMARRIRE LA RAZIONALITÀ quando si è attaccati, quando le diverse e varie forme di mobbing ti avvinghiano in una tenaglia.

 

Ma non si deve pensare che “il male”, questo genere di male e di DELIBERATA VOLONTÀ DI FAR SOFFRIRE IL PROSSIMO, provenga sempre e solo dal capo verso il collaboratore.

Quanti esempi potremmo portare di COLLEGHI incattiviti, invidiosi, oppositivi, provocatori e aggressivi che – senza alcun motivo – se la prendono con il proprio “vicino di banco”, con colui-colei che gli siede accanto, con una qualunque persona che, chissà perché, gli risveglia l’istinto distruttivo.

Varie sono le forme che assume la pulsione di morte delineata da Sigmund Freud ma, senza andare così lontano, varie e numerosissime sono le modalità – anche perfettamente “educate” e civilizzate… - con cui UN SOGGETTO PERVERSAMENTE AGGRESSIVO può colpire e demolire colui-colei che ha individuato come sua vittima.

 

Queste persone rendono il lavoro puro dolore.

Dolore morale, mentale, esistenziale; e anche disagio e sofferenza di genere fisico, psicosomatico.

Amano rendere avvelenato il luogo di lavoro, amano veder patire i colleghi, frammentandone l’identità professionale (e personale) e isolandoli dal gruppo.

Una norma afferma che vi è una precisa “responsabilità” nel gestire il luogo di lavoro in SALUTE E SICUREZZA… Ma forse non tutti ne tengono conto.

 

Andrea Castiello d’Antonio

 

Per approfondimenti sulla “PATOLOGIA DELLA LEADERSHIP” v. questi libri:

 

         Castiello d’Antonio A. (2001), Psicopatologia del management. La valutazione psicologica della personalità nei ruoli di responsabilità organizzativa. FrancoAngeli, Milano.

 

Castiello d'Antonio A. (2003), Psicodiagnosi manageriale. Impostazioni tecniche e metodologiche nell'assessment manageriale. FrancoAngeli, Milano.

 

Castiello d’Antonio A. (2013), L’assessment delle qualità manageriali e della leadership. La valutazione psicologica delle competenze nei ruoli di responsabilità organizzativa. FrancoAngeli, Milano.