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IL LEADER
Il pregio di questo libriccino – introdotto da un saggio di Francesco Marchianò - è di aver condensato in poche pagine le più significative riflessione sulla leadership e sul leader carismatico elaborate dal sociologo tedesco Karl Emil Maximilian Weber, nato ad Erfurt il 21 aprile del 1864 e scomparso a Monaco di Baviera ormai quasi un secolo fa, il 14 giugno 1920. Infatti, sarebbe arduo per chiunque non sia un appassionato e studioso della materia, o non voglia conoscere e approfondire l’intera opera di Weber, rintracciare nelle migliaia di pagine dei suoi scritti le indicazioni principali in tema di leadership: operazioni di tal genere sono pressoché impossibili per coloro che vivono nel caotico e accelerato mondo delle organizzazioni, ma questo volumetto offre anche al manager più impegnato la possibilità di leggere e riflettere.
Come sopra accennato, Weber ha particolarmente indagato la dimensione del carisma, vale a dire la leadership carismatica, o meglio, l’autorità carismatica, una dimensione che è divenuta popolare nella tripartizione delle figure di autorità che la sociologia ha assunto come riferimento – le altre due dimensioni sono quelle dell’autorità tradizionale e dell’autorità razionale e legale -.
Il carisma (una dimensione soggettiva di cui ancora oggi si discute e su cui spesso ci si interroga nell’ambito dei confronti in gruppo tipici della formazione manageriale) è visto da Weber sostanzialmente legato ad una dimensione di eccezionalità della persona, sia essa caratteriale, o collegata all’eroismo, o ancora ad altre dimensioni che però si collocano assai lontane rispetto al mondo delle organizzazioni. L’eroismo stesso, che potrebbe apparire distante, se posto nell’alveo del lavoro umano, assume invece una luce peculiare se tradotto in termini di coraggio e di capacità di resistere alle avversità e agli scontri che imperversano in taluni ambienti professionali.
Tornando a Weber, il carisma è visto come un elemento costituente della gestione del potere e come la base in virtù della quale si sviluppa l’obbedienza a fronte dell’emanazione di disposizioni e ordini. Ciò produce quella sorta di legittimazione del potere che un dato soggetto esercita nel contesto di uno scenario per nulla autoritario, bensì dialettico e democratico, ciò nonostante che la lettura di Weber sia ritenuta responsabile (insieme a numerosi altri elementi) di quella deriva autoritaria che ha caratterizzato la Germania tra le due guerre mondiali. E, da questo punto di vista, l’analisi weberiana può ancora oggi illuminare alcune dinamiche delle odierne dittature e di taluni sviluppi totalitari che si sono registrati nel mondo.
L’analisi della leadership carismatica ha puntato l’attenzione sulle qualità intrinseche del leader, collocandosi quindi in un’ottica che nel campo della psicologia dell’organizzazione e delle teorie della leadership e del management è stata già da tempo assai criticata. Nonostante ciò appare innegabile l’esigenza di studiare le qualità della singola e specifica persona che si pone come soggetto carismatico, cioè come persona che si distingue e si distanzia dalla ordinarietà e che è in grado di concretizzare messaggi di forte impatto, enucleando significati precisi che influenzano gli interlocutori (siano essi individui, piccoli team, grandi gruppi, o folle). Mi sembra importante rilevare che alcuni tratti della leadership carismatica si possano trovare nei moderni e contemporanei stili di leadership come quelli basati sulla fiducia e quelli che indicano nel potere di visione e di trasformazione il nucleo portante dell’azione di leadership.
Andrea Castiello d’Antonio