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L’ESPLOSIONE DEI LAVORI TEMPORANEI: FATTORI CICLICI O STRUTTURALI?
Con il coordinamento editoriale di Martina Kander, l’economista Carlo dell’Aringa, in questa raccolta di scritti, offre al lettore un quadro aggiornato della situazione del lavoro temporaneo costituito da una miriadi di forme contrattuali: contratti a termine, stagionali, intermittenti, di apprendistato, in somministrazione. Un quadro che si basa sul convegno tenuto presso l’AREL – Agenzia di Ricerche e Legislazione nel marzo del 2018 sulla situazione del lavoro temporaneo in Italia e, precisamente, sulle cause che hanno portato tale tipologia di lavoro ad aumentare decisamente nel corso di anni recenti, ma soprattutto nel corso del 2017.
I dati che sono presentati in questo agile volume provengono dalle fonti di ISTAT e di INPS.
Le cause fondamentali della diffusione dei lavori temporanei sono differenziate in due classi che sono raggruppate nelle cause cicliche e in quelle strutturali. Le prime fanno riferimento all’andamento dell’economia e sono connesse positivamente alle fasi di ripresa dell’economia nazionale. Le seconde sono invece legate e collegate alle decisioni dei governi e alle modifiche della legislazione sul lavoro: in tale ambito si collocano il Jobs Act, il decreto Poletti e decisioni specifiche come quella di eliminare i voucher (iniziativa assunta dal Governo Gentiloni). Nel complesso, tutti gli interventi che sono raccolti in questo fascicolo trattano da diversi punti di vista l’insieme di queste cause e le loro conseguenze, sottolineando che appare difficile, se non impossibile, capire in modo specifico la parte relativa che ciascuna causa svolge (e ha svolto) nel determinare il fenomeno. A dire la verità mi sembrerebbe plausibile ritenere il tentativo di individuare delle relazioni lineari ed univoche del genere causa-effetto (o, a maggior ragione, una sola causa / un solo effetto) una sorta di illusione scientista, considerando il complesso dei fenomeni e l’intreccio di variabili che sono collocate oltre le grandi decisioni governative e legislative che - comunque e ovviamente - improntano il campo di indagine.
Molte sono le domande che nascono dalle riflessioni contenute in questo fascicolo e una su tutte appare rilevante, cioè se e fino a che punto sia consigliabile spingere ed insistere sulla diffusione dei contratti di lavoro temporaneo soprattutto nei casi (moltissimi) in cui tale forma contrattuale non rappresenta una scelta dell’individuo quanto, piuttosto, una scelta obbligata, vale a dire l’unica via per avere un lavoro. A tale domanda si accompagna la constatazione che, a fronte di una crescita di tale genere di contratti, il tasso di crescita economica non sembra aver avuto alcun reale e consistente giovamento. E, tra i diversi contributi presentati nel fascicolo, si segnala la riflessione di Sergio Scicchitano sulla percezione soggettiva dell’insicurezza del lavoro.
Carlo dell’Aringa è stato Professore Emerito di Economia Politica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Autore di importanti testi di economia del lavoro, è stato un appassionato ricercatore e studioso, molto attento alle questioni sociali ed etiche, ha svolto anche importanti incarichi governativi - Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel Governo Letta -. E’ scomparso improvvisamente il 18 settembre del 2018 all’età di settantasette anni.
Andrea Castiello d’Antonio