CONTATTAMI

Per appuntamento

La seduta può essere svolta presso il mio studio oppure online tramite videochiamata.

* campo obbligatorio

CAPTCHA
Questa domanda è un test per verificare che tu sia un visitatore umano e per impedire inserimenti di spam automatici.

LA DARK TRIAD NEL MONDO DEL LAVORO

LA DARK TRIAD NEL MONDO DEL LAVORO

Negli ultimi anni, con sempre maggiore evidenza è emerso il quadro caratterizzato da una miscela di tratti psicopatologici che contraddistinguono talune persone e ne qualificano il comportamento in ogni dimensione di vita, dalla vita sociale e familiare, fino alla vita di lavoro.

Sono stati inizialmente i clinici (psicologi e psichiatri) e i consulenti organizzativi ad impostazione dinamica e psicoanalitica a richiamare l’attenzione su alcuni tratti patologici che contraddistinguono talune persone che occupano ruoli di responsabilità organizzativa, in primis manager e leader.

In tempi più recenti anche i ricercatori e gli accademici si sono avvicinati a questo argomento al fine di far luce sulla triade nera o triade oscura della personalità composta dalla miscela di machiavellismo, narcisismo e psicopatia.

 

La dimensione del MACHIAVELLISMO è stata studiata ampiamente anche dal punto di vista della psicologia sociale delineando il soggetto camaleontico, manipolatore e cinico che può facilmente raggiungere ruoli di potere soprattutto in aree come le vendite e il business.

Alcuni studiosi hanno suggerito che il machiavellismo non è poi così lontano dalla psicopatia, una categoria che sfocia spesso nel bullismo, nel mobbing, in comportamenti distruttivi di varia natura, fino a condotte evidentemente criminali (compreso il sabotaggio, il cyber crime e le forme di cyber aggression).

 

Il soggetto narcisista, machiavellico e psicopatico si manifesta con le motivazioni al potere e al denaro, sulla base del materialismo, dell’assenza di empatia e di considerazione sia sociale sia circa gli effetti delle azioni o decisioni che intraprende.

Essendo una persona che lavora indefessamente alla propria autopromozione e al consolidamento di un’immagine artefatta (ma apparentemente affascinante e perfettamente in linea con il ruolo e gli obiettivi che l’organizzazione assegna), ha la possibilità di giungere ad occupare ruoli di altissimo livello, arrivando fino al rango di CEO.

 

Coniugando le sfaccettature della leadership con quelle della dark side of personality emergono i lineamenti disfunzionali dei manager che esitano nella tipologia definita “dark boss”.

Richiamando un articolo pubblicato nel 2001 da Joyce Hogan e Robert Hogan si può affermare che i bad managers rendono la vita impossibile, addirittura miserabile a tutti coloro che lavorano con loro, i quali, spesso, non hanno altro modo per difendersi che sopportare o soffrire in silenzio.

 

Ampliando l’orizzonte, dalle distorsioni del clima e delle relazioni di lavoro, fino alla violenza interpersonale e al bullismo organizzativo perpetrati dalla dark personality si giunge a quella miscela di modalità di agire che va sotto il nome di counterproductive work behavior.

 

Non a caso Cynthia Mathieu dichiara che “la migliore preparazione che ho ricevuto per trattare di questioni degli ambienti di lavoro e comportamenti negativi deriva dalla mia esperienza professionale nelle carceri”. E anche se queste parole possono apparire al lettore delineare un quadro dalle tinte eccessivamente fosche, credo che chiunque abbia una certa esperienza del mondo del lavoro non fatichi troppo a collegare ciò che qui si sta discutendo con figure e persone in carne e ossa.

 

Il NARCISSISTIC WORK APPROACH (NWA), la MACHIAVELLIAN WORK ATTITUDE (MWA) e lo PSYCHOPATHIC WORK STYLE (PWS) sono ben visibili nel mondo delle organizzazioni se solo si possiedono gli strumenti adatti per visualizzarli!

 

Come ha scritto Peter Chen alcuni anni fa, “I maltrattamenti nel mondo del lavoro riflettono il lato oscuro del comportamento umano e si manifestano in differenti forme come il bullismo, l’inciviltà, la supervisione abusante”

 

Alle tre dimensioni della triade oscura, vi è stato chi ha proposto di aggiungerne una quarta, il sadismo (Jonason, 2022): in tal modo il quadro sarebbe composto da narcisismo, machiavellismo, psicopatia e sadismo, venendo denominato dark tetrad.

 

Si tratta di una proposta molto interessante anche perché pare avere forti riscontri nella pratica della vita di lavoro in cui si incontrano soggetti indesiderabili e sicuramente problematici che agiscono spesso indisturbati perché si muovono a livelli sottosoglia – i livelli denominati “subclinici” –, che non danno adito, il più delle volte, a manifestazioni eclatanti.

 

Giustamente è stato pure sottolineato l’impatto limitante che ha avuto il focus sui cosiddetti Big Five rispetto allo studio della personalità, mettendo in ombra tratti psicopatologici importanti come quelli che si stanno qui vedendo e che possono sfuggire molto facilmente alle procedure organizzative di assessment, compresi molti test: “le scale brevi delle caratteristiche di personalità spesso sacrificano la validità predittiva al fine di preservare l’attendibilità” (Spain, 2019).

 

E, se si pensa che in alcuni casi dimensioni assai complesse come la psicopatia sono misurate per mezzo di pochi item, perlopiù “scoperti”, non si può fare a meno di nutrire molti dubbi sull’utilizzo di test psicologici di tal genere.

 

In conclusione, è posta va posta la domanda fatidica: Can Dark Personality change?

Questa è una domanda che preoccupa tutte le persone responsabili e che non consente risposte facili e univoche.

Gli ambienti di lavoro sani e soddisfacenti si somigliano tutti per certi aspetti di base, mentre quelli insani e fonte di sofferenza sono ognuno diverso dall’altro…

 

Osservando la questione in modo più ampio si può affermare che studiare questa speciale dimensione della personalità nel mondo del lavoro apre le porte a considerazioni che vanno oltre: si illumina il tema omnicomprensivo del comportamento controproduttivo, ma acquistano anche un diverso senso gli aspetti fisiologici e sani della vita di lavoro.

 

Andrea Castiello d’Antonio

 

Testo tratto, con lievi modifiche, dal mio libro L’AGGRESSIVITA’ DISTRUTTIVA NEL MONDO DEL LAVORO

(editore Hogrefe, Firenze, 2025)