CONTATTAMI

Per appuntamento

La seduta può essere svolta presso il mio studio oppure online tramite videochiamata.

* campo obbligatorio

CAPTCHA
Questa domanda è un test per verificare che tu sia un visitatore umano e per impedire inserimenti di spam automatici.

LA FORZA DEL GRUPPO

Titolo: 

LA FORZA DEL GRUPPO

Autori: 
Keith Sawyer
Casa editrice: 
Giunti O.S. Psychometrics, 2017, Pp. X+275, Euro 14,50.

La ristampa di questo libro – che ha come sottotitolo Il potere creativo della collaborazione - pubblicato in lingua inglese nel 2007 (e già nel 2012 proposto ai lettori italiani), cade in un momento storico importante, un momento in cui non soltanto la comunità civile ma anche le imprese e le organizzazioni hanno necessità di guardare oltre, di riprendere fiducia in loro stesse e nel futuro, e di implementare ciò che alcuni Presidenti dello Stato italiano hanno nel tempo sottolineato sotto l’etichetta del Fare sinergia.

Penso alle sinergie, così come alla cooperazione (l’Italia è Paese principe della cooperazione!), ma anche volontà di fare (bene) le cose insieme ad altre persone, ad esempio superando i limiti stretti di tante imprese familiari in cui, come si è soliti dire, la prima generazione fonda l’impresa, la seconda ne gestisce in qualche modo l’eredità traendone i frutti e la terza la prosciuga e la fa morire abbandonandola al destino: ciò perché non si ha il coraggio e la visione di delegare e di cooptare nell’organizzazione manager esterni che saprebbero molto meglio dei fondatori “fare impresa” e guidare l’organizzazione nei mari tempestosi della competizione del XXI secolo.

Venendo al libro di Sawyer - che è stato professore di psicologia alla Washington University di Saint Louis ed è ora professore di Education presso la University of North Carolina di Chapel Hill – questo testo si inquadra in un lungo percorso compiuto dall’autore nell’ambito degli studi e della consulenza sulla creatività, l’apprendimento e la collaborazione.  E’ importante notare che Sawyer ha avuto l’occasione di studiare l’argomento della creatività in stretto contatto con Mihaly Csikszentmihalyi, una persona che ha offerto dei contributi notevolissimi in diverse aree della psicologia, elaborando il concetto di Positive Psychology, e a cui si deve l’individuazione della cosiddetta Flow Experience (in tema di psicologia positiva vedi, di Martin P. Seligman, il libro Imparare l’ottimismo, tradotto in italiano per i tipi di Giunti O.S. Psychometrics nel 2015).

Il libro è strutturato in tre parti e si apre con una discussione sui team collaborativi, presentando diversi esempi di idee creative nate all’interno di gruppi di persone con differenti competenze e conoscenze: “per poter entrare in uno stato di flusso i membri del gruppo devono condividere un certo patrimonio di sapere implicito e presentare livelli di competenza non troppo dissimili. Ma abbiamo anche visto che se la familiarità è eccessiva l’interazione nel gruppo cessa di essere stimolante e il flusso scompare” (p. 75).

La seconda parte è dedicata agli sviluppi della mente collaborativa. Ecco nascere il primo bancomat, un evento che sta a dimostrare come la mente, una volta liberata e sbloccata dai tradizionali schemi, si può aprire in modo naturale all’innovazione (il discorso sulla tecnica del brainstorming si affianca a tali considerazioni). Interessanti le note sulle modalità di emersione dell’insight e sulle possibilità che l’individuo ed il gruppo hanno di apprendere dagli insuccessi. Ma tutto ciò necessita di un ambiente adeguato per svilupparsi: “il paradosso dell’innovazione è che le organizzazioni puntano molto sull’ordine e il controllo, mentre l’improvvisazione sembra incontrollabile” (p. 42): è il ruolo del manager che cambia e, con esso, il clima e la dinamica del team che gestisce.

Passando attraverso l’enunciazione delle sette caratteristiche di base per la costruzione di una squadra creativa, e continuando a portare esempi di invenzioni di gruppo di elevato valore che hanno rivoluzionato la vita quotidiana (non solo il lavoro), l’autore chiude il testo con la terza sezione sulla costruzione di una organizzazione collaborativa: ecco emergere i “dieci segreti” delle organizzazioni collaborative, i “cinque aspetti chiave” delle reti collaborative, e così via, fino a delineare la possibilità di creare un’economia collaborativa. Sawyer ha dunque dato alle stampe un ulteriore contributo (ha scritto quattordici libri e oltre ottanta articoli) sul potere creativo della collaborazione, ma è da notare che questo volume è il primo e per ora l’unico ad essere stato tradotto in italiano.

 

Andrea Castiello d’Antonio