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LA LINGUA SEGRETA DEL CORPO

Titolo: 

LA LINGUA SEGRETA DEL CORPO

Autori: 
Anne Ancelin Schützenberger
Casa editrice: 
Di Renzo, 2017, Pp. 353, Euro 15,00

Nell’ambito della collana Psiche dell’Editore Di Renzo di Roma è stato pubblicato un volume che rende giustizia di tanta pseudo-letteratura sul comportamento non verbale ed aree limitrofe.

Con La lingua segreta del corpo, una delle più affascinanti figure internazionali della psicologia contemporanea, autrice di numerosi altri testi come Lo Psicodramma (2008) e Il piacere di vivere 2010) entrambi tradotti in italiano dal medesimo editore, accompagna il lettore in un viaggio alla scoperta di molto di ciò che ruota intorno alle interazioni interpersonali. Un libro in cui il lettore non troverà liste di segnali verbali e non verbali da decodificare, nomenclature più o meno strane o modalità per interpretare il messaggio dell’altro, scoprendo invece – e questa sì che è una vera scoperta – l’intreccio che lega tante e diverse discipline, accumunate dall’interesse per le mille modalità di manifestarsi delle persone.

L’autrice, Anne Ancelin Schützenberger è nata a Mosca il 29 marzo 1919 ed è scomparsa a Parigi il 23 marzo 2018, quasi alla vigilia del suo novantanovesimo compleanno. Psicologa e psicoterapeuta, professoressa presso l’Università di Nizza, dove ha diretto a lungo il laboratorio di psicologia sociale e clinica, è stata cofondatrice dell'Associazione Internazionale di Psicoterapia di Gruppo (e presso la Moreno Museum Association è in corso l’allestimento dell’archivio della studiosa.

Può apparire strano che il lavoro di una persona così speciale ma anche così caratterizzata nel campo della psicologia e della terapia possa interessare professionisti che si occupano di capitale umano nel mondo del lavoro – mondo che “mette tra parentesi il corpo vero e proprio… un corpo che altrimenti sarebbe un ‘io’, un ‘soggettivo’, e non un numero, una matricola” (p. 43). Ma, come si diceva all’inizio, nel mondo del lavoro vi è stata fin troppa divulgazione banale ed approssimativa di tutto ciò che fa riferimento alla comunicazione (verbale e non) e questo libro fa giustizia di tante affermazioni a dir poco inesatte, scritte in articoli e libri, o pronunciate nei corsi di formazione.

Ciò che davvero stupisce nell’opera di Ancelin Schützenberger è l’interdisciplinarietà.

Partendo dalla famosa opera di Charles Darwin L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali, pubblicata nel lontano 1872, fino ai giorni nostri, sono sinteticamente rappresentati, e poi discussi e integrati concetti e ricerche di numerosissimi professionisti e ricercatori, scienziati e accademici, operatori e clinici, fino a comporre un quadro globale in cui realmente si tocca con mano la complessità del tema in esame.

Sono così richiamati contributi “classici” come quello del noto Gruppo di Palo Alto (capitolo quattordicesimo), come il modello matematico della comunicazione elaborato negli anni quaranta, integrando fonti che provengono dalle diverse branche della psicologia, e dalla sociologia, dalla linguistica, dall’etologia. Tutto ciò cercando sempre di evitare quel terribile rischio di rappresentare quantità infinite di risultati parcellizzati di ricerche inutili perché condotte nell’ambiente artificiale dei laboratori e con situazioni-stimolo che nulla hanno a che vedere con la realtà complessa del vivere sociale: “gli esseri umani non sono orologi: non possono affrontare la comunicazione dal solo punto di vista meccanicistico o biologico, poiché questa imbocca sempre canali differenti” (p. 237).

Nei ventisei capitoli di questo bel libro vi è dunque molto da leggere e molto da apprendere.

Lo sguardo trasversale che accompagna il lettore, fondato sul puntuale richiamo a studi, ricerche ed esperienze di elevata validità, non può mancare di arricchire e, talvolta, di stupire.

 

Andrea Castiello d’Antonio