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LEADERSHIP IN EXTREME SITUATIONS
Questo volume tratta di una tematica che è particolarmente sentita in determinate aree del management operativo e strategico e della psicologia applicata, vale a dire i comparti della difesa e della sicurezza e, più in particolare, le situazioni operative collocate in teatri “caldi” in cui la differenza tra una “buona leadership” e un cattivo utilizzo delle risorse può determinare la differenza tra vivere e morire. Non a caso il primo capitolo del volume ha un titolo che inizia con due parole significative: Facing Death.
Strutturato in tre grandi sezioni, una introduzione e diciotto capitoli, il testo si presenta come un vero e proprio viaggio all’interno di una miriade di situazioni che, in comune, hanno la caratteristica di essere imprevedibili, volatili, dinamiche, pericolose e “ai limiti”: in una parola “estreme”. Non solo situazioni caratterizzate da scontri armati ma anche eventi come terremoti, inondazioni, disastri nucleari, incidenti aerei o ferroviari, esplosioni in stabilimenti di produzione, attacchi terroristici in aree civili, attacchi della criminalità informatica a infrastrutture importanti, e così via. Si tratta di situazioni in cui il sentimento che si diffonde nelle persone che sono colpite è di terrore, paralisi mentale e fisica, mentre le strategie di coping (se presenti nel soggetto) sono minate o ridotte anche a causa dell’emozione di impotenza, in un contesto in cui si percepisce l’impossibilità di sfuggire alla situazione catastrofica. E ciò che può accadere, psicologicamente, alle persone scampate dai maggiori danni non è meno complesso e articolato, come è stato testimoniato, ad esempio, dai sopravvissuti all’Olocausto.
Tornando alle situazioni che si verificano in ambito militare - specificatamente in aperto combattimento e durante le incursioni – si tratta di situazioni che coinvolgono un ampio spettro di soggetti oltre a coloro che fronteggiano in armi il nemico (servizi di supporto all’emergenza, intelligence, polizia, personale di diverse specialità militari). Sono, queste, situazioni spesso studiate in ambiti di formazione e di simulazione ma – come è facilmente comprensibile – ciò che interessa davvero sono le ricerche o le osservazioni condotte in situazioni reali. Com’è comprensibile, le caratteristiche di queste ultime possono variare grandemente: si devono tenere presenti numerosi parametri come, ad esempio, l’ambiente specifico e il timing degli eventi, l’ampiezza prevedibile delle conseguenze, e i livelli di probabilità rispetto ad effetti immediati e remoti. Inoltre incidono l’elemento della prossimità - declinato rispetto a diversi attori-soggetti esposti all’evento - e le caratteristiche specifiche inerenti l’evento (pericolo di morte, ferite, danneggiamenti, e così via). Insieme a tali elementi sono da considerare le risorse da poter mettere in campo, risorse individuali (fisiche e psicologiche), di gruppo e organizzative: parametri, questi ultimi, che possono influire notevolmente sulla performance finale.
Naturalmente, all’interno di un quadro così complesso ove, peraltro, intervengono variabili imprevedibili, lo stile di leadership di chi ha la responsabilità di entrare in azione è fondamentale. Nel volume curato da Holenweger, Jager e Kernic sono descritti ed analizzati un gran numero di situazioni recenti e di casi storici, tratti dai contesti civili e soprattutto militari, ad opera di un nutrito gruppo di autori che provengono da diverse parti del mondo. Ogni capitolo è corredato dalla sua specifica Bibliografia e al termine di ogni capitolo vi è la scheda biografica dell’autore. Nel complesso, ciò che emerge è un affresco di grande interesse e denso di spunti per tutti coloro che vogliano approfondire lo spinoso argomento degli stili di leadership applicabili in situazioni eccezionali e le loro conseguenze.
Andrea Castiello d’Antonio