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In memoria di Sara Di Pietrantonio

La drammatica morte di Sara Di Pietrantonio mi ha ricordato un racconto di Franz Kafka che ho letto la prima volta oltre 40 anni fa, quando frequentavo il quinto anno del Liceo Scientifico.

“Se camminiamo di notte per strada e un uomo ci corre incontro, visibile da lontano, perché la strada è in salita e c’è la luna piena, non faremo nulla per trattenerlo, anche se è debole e lacero, anche se qualcuno lo insegue gridando, ma lo faremo continuare nella sua corsa.

E’ notte e non è colpa nostra se la strada sale sotto la luna piena, inoltre può darsi che i due abbiano inscenato l’inseguimento per gioco, forse entrambi inseguono un terzo, forse il primo viene inseguito senza colpa, forse il secondo ha intenzione omicide e noi diventeremo complici dell’assassinio, forse i due non sanno nulla l’uno dell’altro e ciascuno corre, per suo conto, a letto, forse sono sonnambuli, forse il primo è armato.

E, da ultimo, non ci è lecito essere stanchi, non abbiamo bevuto tanto vino?

Che sollievo non vedere più neppure il secondo”.

Franz Kafka, Gente che corre.

Da: “Contemplazione”,1913.