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Transforming experience in organizations
Tra i libri che ha scritto e curato Susan Long – molti dei quali sono editi dall’Editore Karnac di Londra come Socioanalytic Methods. Discovering the Hidden in the Organisational and Social Systems. Karnac, 2013), e The Perverse Organization and its Deadly Sins (Karnac, 2008) questo testo, appena uscito all’inizio del 2016, rappresenta un altro “dono” che questa persona vuole offrire ai suoi lettori. Susan Long è una consulente organizzativa e ricercatrice, coach e insegnante in contesti importanti (come il francese INSEAD), autrice di originalissimi testi di psicoanalisi delle organizzazioni, ed esperta dei metodi della socioanalisi contemporanea. Metodi che sono stati illustrati da diversi autori sulle pagine di riviste come Human Relations, Social Psychiatry, Psychodynamic Practice e, naturalmente, Socio-Analysys.
La socioanalisi è tuttora spesso confinata al contributo pionieristico di Elliott Jaques ma, in realtà, rappresenta ormai un campo di studi e di intervento ampio e differenziato. Essa riguarda lo studio dei sistemi sociali attraverso la duplice ottica integrata della psicoanalisi e della teoria dei sistemi. Le sue radici affondano nel lavoro del Tavistock Institute di Londra, di Kurt Lewin e dal suo gruppo negli Stati Uniti, e delle Group Relations Conferences avviate presso la Leicester University fin dal 1957. Questi metodi hanno tutti lo scopo di creare uno spazio mentale e sociale per la riflessione, per l’emersione dei vissuti profondi e per favorire occasioni di apprendimento, cambiamento sia a livello dell’individuo, sia a livello del gruppo e del sistema organizzativo, ed è proprio su questi ultimi temi che si soffermano gli autori che, insieme a Susan Long, hanno redatto i dieci capitoli di questo lavoro.
Il contesto di riferimento è costituito dalle attività di ricerca e di intervento praticate nell’ambito del Grubb Institute – una istituzione che ha ormai oltre cinquanta anni di vita - e l’obiettivo è quello di proporre una visione innovativa dei contesti socio-organizzativi e delle loro relazioni con l’ambiente esterno. Sono così analizzati la gestione del potere e dei confini sia dei ruoli sia delle istituzioni, la costruzione di significato nell’ambito dei sistemi complessi e l’analisi dei processi organizzativi considerati nel “qui ed ora”. Casi di studio, tecniche di indagine, spunti teorici e modelli di business si integrano a vicenda in capitoli come il quinto, che tratta delle idealizzazioni connesse a competizione ed ambizione individuali e delle trasformazioni di ruolo.
Forse uno dei temi più interessanti risiede nell’analisi del sentimento di lontananza o estraneità che pervade la persona quando entra a far parte di un’organizzazione di cui non riesce a condividere i valori di base. Tali posizionamenti emotivi sono assai difficili da modificare una volta che si sono instaurati, e richiedono un intervento a più livelli, come alcuni casi di consulenza organizzativa descritti nel libro mostrano molto bene.
Nel complesso questo libro si presenta come una antologia a più voci sulle trasformazioni in atto nelle visioni psicoanalitiche applicate alle realtà organizzative. Essendo appositamente costruito per dare spazio a più orientamenti, il testo si presta a confronti e ad analisi critiche, partendo da ogni, specifico contributo e, comunque, facendo costante riferimento al TEF, cioè al Transforming Experience Framework, un approccio originale che conduce a muoversi psicodinamicamente nel contesto socio-lavorativo cercando di comprendere come la persona può autenticamente e creativamente prendere possesso del ruolo professionale a cui è destinata.