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Formazione di fine anno

Formazione di fine anno

Formazione Risorse UmaneSiamo entrati nell’ultimo quadrimestre del 2019 ed è necessario “chiudere” i progetti avviati ma anche utilizzare l’intero budget stabilito a inizio anno per la Formazione delle Risorse Umane…

Alcune aziende e numerose pubbliche amministrazioni, in questo periodo dell’anno iniziano una frettolosa rincorsa con l’obiettivo di usare l’intero capitolo di spesa per il 2019, pena il vedersi ridotta la previsione di budget 2020.

È, questo, il momento più difficile per la salute della qualità della Formazione, e il momento migliore per numerose società e agenzie di consulenza, pronte a “erogare” qualunque genere di pseudo-corso di formazione che faccia raggiungere, al committente, l’obiettivo di aver impiegato l’intero budget, e alla società di consulenza un fortunoso, ma utile, profitto in chiusura di anno…

Mettendo da parte ogni considerazione circa la reale utilità dei corsi e la qualità degli stessi, lo scopo condiviso da committente e fornitore è quello di “chiudere”, comunque sia. Naturalmente ciò significa una quantità di cose. Ad esempio: fare delle aule di varie decine di persone – anche per rispettare il patto sindacale di far partecipare il personale a un minimo di ore di formazione l’anno – proporre corsi distribuiti su mezze giornate “mangiate” da ritardi, intervalli e chiusure anticipate, convocare i partecipanti all’ultimo momento sulla base del principio che l’importante è convocare, poi la responsabilità di partecipare è lasciata al singolo soggetto (se non si presenta, problema suo!).

Come, quando e perché la formazione non funziona.L’argomento delle iniziative di (pseudo) formazione è irrilevante: un qualunque tema tagliato sulla generica “comunicazione” può andare più che bene anche perché può essere trattato dal solito (pseudo) docente, reclutato all’ultimo tra quelli ancora liberi di impegni (cioè disoccupati), oppure scelto tra le categorie dei “peones”: pensionati, doppiolavoristi, giovani laureati inesperti, vecchi furbastri rotti a qualunque esperienza d’azienda, tuttologi, improvvisatori, e così via.

Naturalmente, alla fine del corso di formazione, si farà diligentemente compilare a ciascun partecipante il mitico “questionario di fine corso”, cioè il test di gradimento sulla formazione erogata; l’importante, in questi casi, è raccogliere i risultati, eventualmente elaborarli, e poi diligentemente chiuderli in un cassetto, o in un magnifico file del computer.

Quella che ho definito “Formazione di fine anno” è una delle tante situazioni in cui la Formazione, poveretta, è trattata come una “serva” dell’Ottocento, e con lei sono trattati come servi i cosiddetti formatori, e come sudditi i partecipanti alla formazione. Il guadagno di tali operazioni vola alto sulle teste delle persone… 

Ma la “Formazione di fine anno” è una delle tante forme in cui la formazione può essere de-formata. Per offrire un’idea sulla deformazione della formazione – e dei formandi – ho scritto il libro Come, quando e perché la formazione non funziona. Cause e rimedi per una formazione utile e sostenibile, pubblicato nel 2014 dall’editore Franco Angeli.

 

Andrea Castiello d'Antonio