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Anche io ho avuto paura di volare! Mi è successo tanti anni fa e l'ansia si è manifestata all'improvviso, durante un volo di lavoro tranquillo, tra Roma e Milano, anche se decisamente affollato.
La paura di volare - tecnicamente "aerofobia" - rappresenta oggi una delle nuove ansie maggiormente diffuse e socialmente amplificate a causa del verificarsi dei drammatici episodi di dirottamento e, più recentemente, di terrorismo suicida.
Ma che cosa è la paura di volare? Come si manifesta? Quando, e soprattutto come, è possibile ed utile affrontarla?
Partiamo da un questionario.
Il questionario Flight Anxiety Modality Questionnaire (FAM) presenta diciotto stati d'animo. Ad ogni stato devi rispondere dando un punteggio che corrisponde alla intensità dell'ansia che si sperimenta nel corso del volo. In alternativa - per coloro che non hanno mai volato - si può indicare ciò che si ritiene possa essere l'intensità dell'ansia una volta saliti in aereo.
La scala dell'intensità è la seguente:
1 = nessuna reazione
2 = reazione leggera
3 = reazione moderata
4 = reazione violenta
5 = reazione molto violenta
01. Sento che gli arti mi si intorpidiscono
02. Ho paura di morire
03. Sento dolore nella regione del petto
04. Non so cosa succederà e questo mi mette in grande agitazione
05. Ho le palpitazioni, o il cuore mi batte più forte
06. Il pensiero che qualcosa andrà storto è fisso nella mia mente
07. La tensione mi rende impacciato e mi cadono le cose dalle mani
08. Non riesco a conceNtrarmi perché sono preoccupato da pensieri legati a terribili situazioni di volo
09. Sono sensibile ad ogni suono o movimento dell'aereo e mi chiedo se va tutto bene
10. Osservo in continuazione le facce e il comportamento dell'equipaggio
11. Ho le vertigini o la sensazione di svenire
12. Gli arti sono irrigiditi e ho i crampi, quindi ho bisogno di muovermi e camminare
13. Ho il fiato corto
14. Sento che sto per soffocare
15. Ho la bocca secca
16. Credo che l'aereo su cui volo cadrà
17. D'un tratto sento caldo o freddo
18. Credo che sverrò dalla paura
Il punteggio teorico ottenibile varia da un minimo di 18 (risposta 1 a tutte le frasi) ad un massimo di 90 (risposta 5 a tutte le 18 frasi).
Media = 38. Deviazione Standard = 16.60. Punteggio: minimo = 18, massimo 82. Range del punteggio = 64.
Il punteggio teorico ottenibile varia da un minimo di 18 (risposta 1 a tutte le frasi) ad un massimo di 90 (risposta 5 a tutte le 18 frasi). I risultati che si otterranno tra i 28 e i 48 sono da considerare all’interno di un range di reazione nella norma in riferimento alla patologia, i campanelli di allarme cominciano a suonare al di sopra di questi punteggi.
Quando si parla di fobia dell'aereo si parla di una cosa "seria" che va ben oltre l'inquietudine, il nervosismo, il disagio, magari causato da un vuoto d'aria.
Il punto di picco massimo della fobia del volo è la crisi di angoscia, l'attacco di ansia acuta, o l'attacco di panico, come oggi viene spesso denominato. Sconfiggere la paura di volare è tutt'altro che semplice: cerchiamo di capire quali siano le caratteristiche e gli elementi specifici che la caratterizzano.
Entrare in un ambiente freddo ed anonimo come spesso è vissuta la cabina di un aereo, che viene da alcuni aerofobici paragonata ad una sala chirurgica, costituisce una causa globale di disagio. Si sente di essere inghiottiti da questo ambiente anonimo, freddo, estraneo, temibile e passivizzante, nel quale non si ha possibilità di modificare nulla: ci si deve solo sistemare al proprio posto e attendere, fermi, seduti, con delle cinghie allacciate al ventre! Vivere una situazione nella quale non si ha alcuna possibilità di controllo e di guida rappresenta, nel nostro contesto di discorso, una macro-causa di ansietà. Alcuni passeggeri ansiosi, non casualmente, cercano di realizzare un contatto con i piloti. L'idea di base è che se si potesse accedere alla "cabina di regia" del volo e dell'aereo, ciò potrebbe offrire un qualche sostegno al proprio stato emotivo.
In casi del genere, la fantasia è quella di poter pilotare l'aereo, di sedersi come copilota, insomma di porsi nella situazione di poter controllare la situazione.
Una seconda macro-causa della paura di volare è costituita dall'elemento dell'abbandono e della separazione.
Simbolicamente, l'abbandonare la terra, intesa come stabilità, solidità, ambiente di riferimento, può essere mentalmente rappresentato come l'abbandonare tutto ciò su cui si fonda l'identità personale (con le sue relazioni e certezze). Probabilmente per tali motivi profondi la fase del decollo è vissuta con particolare apprensione da molte persone, anche non fobiche. E' innegabile che prendere un aereo significhi lasciare dietro di sé ambienti sicuri e familiari, persone che sono anche di supporto emotivo e sociale, affetti, situazioni, cose ed oggetti che costituiscono il proprio (piccolo o grande) mondo quotidiano. Simbolicamente, l'abbandonare la terra - intesa come stabilità, solidità, ambiente di riferimento - può essere mentalmente rappresentato come l'abbandonare tutto ciò su cui si fonda l'identità personale (con le sue relazioni e certezze), affrontando un "viaggio" che è oltre che fisico, mentale ed esistenziale.
Una fobia può nascere in apparenza senza motivo, o casualmente, ma più spesso essa è il derivato attuale di una remota paura infantile, di una paura rimossa.
Può essere che, a colpire sia l'eco di un attentato, o di un disastro aereo provocato da un pilota, come quello, tristemente noto, a bordo di un velivolo Germanwings. L'esempio classico nel nostro caso è costituito da chi ha sempre volato con serenità ma, del tutto inaspettatamente, ha provato una volta un attacco di angoscia, che lo ha colto alla sprovvista e che lo ha naturalmente molto spaventato. Tale episodio traumatico lascia il segno dietro di sé sotto forma di fobia - e di una serie di elementi specifici, come la paura della paura - ponendo in serio allarme la persona ogni volta che tenta, o deve, riprendere l'aereo.
Possiamo individuare le seguenti fasi riguardo la paura di volare, o aerofobia:
Può essere utile soffermarsi su due distinte condizioni di base: la situazione della persona che non riesce nemmeno a pensare di prendere l'aereo - quindi sperimenta un'angoscia diffusa e stabile in relazione a tale elemento - e la situazione della persona che sperimenta il momento acuto di angoscia in aereo.
La paura di avere paura: dal punto di vista psicologico vi è innanzi tutto la situazione dell'aspettativa ansiosa, ossia dell' "ansia di sperimentare un attacco di ansia". La situazione di ansietà può essere latente, costante, alternante o manifesta in tutto il periodo che precede il volo o il recarsi in aeroporto. L'attesa ansiosa può avere vari gradi di forza, presentarsi in modo subdolo con crisi acute o rendere la vita pesante ed opprimente per giorni, settimane, qualche volta mesi prima della partenza.
Tra la moltitudine di tali altri segnali di paura, collegati o non collegati ad altre fobie specifiche, vedremo ora i più frequenti e diffusi.
In quest'articolo cercherò anche di fornire alcuni piccole soluzioni che possono aiutarvi. Come fare ad andare oltre alle paure ed alle angosce di base che limitano così drasticamente il movimento della persona e il viaggio in aereo?
Cerchiamo di agire, e ragionare, con la nostra testa. Qualcuno ha affermato scherzosamente che il momento più pericoloso di un volo è rappresentato dal tragitto da e per l'aeroporto! Non nuoce ricordare, infatti, che il fondo scivoloso di vasche da bagno e di piatti doccia delle nostre abitazioni è assai più pericoloso di un viaggio in aereo; che viaggiare con la propria automobile significa rischiare un incidente mortale il 50% in più rispetto ad un viaggio in aereo; che le malattie che si prendono per eccesso di alcol e per il fumo sono assai più letali di una anche molto frequente abitudine di spostarsi con l'aereo, e così via.
Esistono anche leve più profonde. Il criterio di base è rappresentato dalla constatazione che se una persona non possiede una spinta - interna e/o esterna - volta a superare la propria paura, e ha l'opportunità esistenziale di adagiarsi in una situazione di totale evitamento, vi è la concreta possibilità di restare bloccati in tale situazione. Non a caso, le persone che chiedono aiuto per superare la paura di volare sono molto spesso portate a fare tale passo da due motivi di base. Il dovere - che è soprattutto dovere in ambito professionale, ma non solo - ed il piacere, legato soprattutto alle dimensioni relazionali e familiari (ma, anche in tal caso, non limitato ad esse).
Nella prima situazione è spesso l'azienda o la professione a spingere il soggetto a decidersi di fare qualcosa per andare oltre il blocco che prova. Non credo che vi sia necessità di portare degli esempi di professionisti e di manager che sono in senso letterale "obbligati" dal loro lavoro a prendere gli aerei e a spostarsi di frequente. Anche se la spinta a superare la paura che in tali casi è esercitata può apparire molto forte e decisiva, non bisogna lasciarsi ingannare. Essa in realtà, legata alla sola dimensione del "dovere", tende a non intaccare per nulla ciò che è posto alla base dell'angoscia del volo. Prova ne sia che fin troppo spesso le persone che vivono tali situazioni "risolvono" il problema dell'ansia di volare affidandosi agli psicofarmaci ogni volta che devono prendere l'aereo.
La motivazione basata sul piacere ha una configurazione assai diversa. Il piacere può essere collegato ad una dimensione affettiva, come ad esempio fare le vacanze con la famiglia, raggiungere un parente all'estero. Può anche avere a che fare con una dimensione sociale (quando si è collegati a gruppi di interesse e di impegno), o personale, nei casi in cui al fine di coltivare un proprio interesse, un hobby, una passione, si decide comunque di andare oltre il blocco collegato al volare.
Esistono però anche altre leve motivazionali importanti che non sono agganciate ad elementi esterni. Fanno riferimento al sentimento di autostima della persona, alla sua voglia di sfidarsi e di superarsi, al desiderio di cambiare e di migliorare, di fare forza sulla propria volontà, di raggiungere una meta che è visualizzata come normale per tante altre persone. Si tratta di tutti elementi interni, al di qua della necessità di dover intraprendere un viaggio in aereo perché "altri" lo richiedono, o della motivazione a farlo per realizzare un evento che ha una forte carica attrattiva.
Tali motivazioni interne sono molto potenti e sono anche molto utili nel percorrere un programma di abilitazione o di riabilitazione al viaggio in aereo.
Per fare alcuni esempi, ad un certo momento della vita una persona può iniziare ad avvertire in modo disturbante il fatto di avere realizzato molte ed importanti mete, ma di essere e di rimanere bloccato nella libertà di movimento a causa della paura di prendere l'aereo. L'immagine che si ha di se stessi come di una persona che è stata capace di realizzarsi non corrisponde e non si connette all'angoscia che si prova verso il viaggio in aereo: così si sperimenta un senso di disarmonia e di distonia tra ciò che si vede e si valuta positivamente di se stessi e questo "limite pietrificato" che non consente di montare sulla scaletta di un aereo.
In sintesi, al fine di superare la paura di prendere l'aereo è necessario possedere o sviluppare delle motivazioni intrinseche sufficientemente forti, evitando di dare troppo credito a motivazione estrinseche (vale a dire, le motivazioni che provengono soltanto dall'esterno rispetto alla persona), soprattutto se sono basate esclusivamente sulla dimensione dell'obbligo, della necessità e del dovere.
Sicuramente vi sono anche altri mille fattori che possono aiutare: vi diamo un suggerimento. Può aiutare portare con sé un oggetto (o più oggetti) familiare, che possa offrire sicurezza e far sentire la persona meno sradicata, un po' più "a casa" ed al sicuro. Spesso si tratta di semplici oggetti di uso comune, l'agenda o il diario nella quale la persona cerca e riscopre se stessa. In questo modo si minimizza l'effetto dello straniamento così tipico delle situazioni ansiose. Anche il proprio PC può assolvere a tale compito, facendo piombare la persona nello schermo e in tutto ciò che in essa risulta, appunto, consueto e familiare.
E' soprattutto nella psicoterapia che sono poste le migliori speranze di riuscire a superare la paura di volare. Come? Attraverso la comprensione della stessa e l'elaborazione di almeno una parte del nostro mondo interiore.
Nel caso della cura psicologica dell'aerofobia, sostanzialmente si hanno a disposizione le metodologie di trattamento del disagio psichico che sono applicate alla maggior parte di manifestazioni nevrotiche.
Qualunque psicoterapia può funzionare soltanto se, alla base, vi è un minimo di motivazione ad intraprendere tale strada. Non solo: servirà anche un minimo di fiducia nel fatto che parlando (cosa che a qualcuno può sembrare molto poco) possono avvenire importanti cambiamenti nel nostro animo. Vale la pena di sottolineare tale aspetto perché, ai nostri tempi, imperversano tipologie di persone che esigono "tutto e subito". Non hanno alcuna pazienza né interesse verso la comprensione di loro stesse, vogliono stare bene senza occuparsi minimamente di capire qualcosa rispetto a ciò che può aver scatenato la paura di volare. Persone che vogliono "comprare" la salute o che trattano il proprio corpo come se fosse una "macchina" che se si guasta va riparata, e basta. Si tratta di mentalità concrete, che credono solo in ciò che vedono (e l'inconscio non si vede…), che "non hanno tempo da perdere" e che tendono a richiedere allo psicoterapeuta certezze, tempi stabiliti ed obiettivi sicuri.
Ho iniziato questo articolo confidando al lettore che anche io ho avuto paura di volare. Ma vi dico anche la verità: ho volato in Italia, in Europa e ho effettuato alcuni voli intercontinentali. Mi è capitato di prendere voli con condizioni di tempo molto difficili, di vivere lunghe fasi di attesa in aereo sia in pista sia in fase di atterraggio, di assistere a scene di forte nervosismo da parte di alcuni passeggeri. Eppure, nonostante tutto, sono rimasto tranquillo. Come ho fatto?
Nella mia personale esperienza, il lavoro che mi ha davvero permesso di superare il blocco dell'ansia del volo è stato:
Questa è stata la mia esperienza e rappresenta anche il percorso in cui ripongo maggiore fiducia. Nello stesso tempo è la mia proposta per voi, che avete sofferto, e soffrite ancora, di paura di volare. E magari non prendete quel volo, o non organizzate quel viaggio, che desideravate da tempo, bloccati a terra.
Se desideri maggiori informazioni sul tema puoi consultare il mio libro "Paura di volare" che ripercorre le fasi di un viaggio e decrive tutto ciò che accade quando si ha uno scoppio di angoscia durante un volo e tutte le possibili soluzioni per prevenire l'ansia o per curarla.