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KAPLAN & SADOCK’S SINOSSI DI PSICHIATRIA
Con il sottotitolo Scienze del comportamento - Psicologia Clinica il Kaplan & Sadock’s Synopsis of Psychiatry costituisce un ottimo esempio di trattato periodicamente aggiornato, di livello internazionale, multidisciplinare e di ampio respiro. Questa undicesima edizione, pubblicata da Wolters Kluwer nel 2015, compare a distanza di circa mezzo secolo dalla prima edizione, e mantiene l’impostazione di base, cioè quella di affrontare l’argomento – di per sé, sconfinato – con le tre lenti della biologia, della psicologia e della sociologia; lenti, tutte, utilizzate per dare senso e illustrare la multiformità delle sofferenze mentali di genere psichiatrico. Da tale punto di vista si può ben dire che si tratta di un testo non di semplice lettura e consultazione, che può però suscitare l’interesse di una grande varietà di operatori della salute mentale, soprattutto se inseriti nell’ambito dei servizi sanitari di base e delle équipe specialistiche.
Per avere un’idea generale del testo si deve iniziare segnalando la sua struttura in trentasette capitoli, dal primo, dal titolo Neuroscienze, all’ultimo Aspetti della psichiatria a livello mondiale. Tra questi due capitoli, come si può immaginare, vi è un mondo: un mondo che parte considerando alcuni contributi della psicologia e delle teorie della personalità, passa attraverso la questione della diagnosi e si apre al grande tema dei disturbi psichiatrici, naturalmente aggiornati al DSM-5.
Dal sintetico capitolo sesto che introduce la vera e propria classificazione in poi si passano in rassegna i principali disturbi (dell’umore, di ansia, ossessivo-compulsivi, e così via) fino ai disturbi di personalità – non trascurando il campo della medicina psicosomatica. Altri capitoli di sicuro interesse in questa parte centrale del testo sono quelli dedicati alle urgenze in psichiatria e al tema dell’abuso.
Con il capitolo ventottesimo si ha un cambio di registro perché si passa a illustrare il panorama delle psicoterapie, precisamente di quindici modelli di terapia, comprese forme poco note come il counseling genetico e la psicoterapia narrativa. Segue l’ampio capitolo (circa centocinquanta pagine) dedicato alla psicofarmacologia, avviandosi verso la parte finale del testo in cui emergono altre tematiche di grande interesse come la psichiatria infantile (descritta in modo minuzioso e declinata in ben diciannove paragrafi) mentre alle applicazioni rivolte all’età di mezzo e alla senescenza (Psichiatria geriatrica, il trentatreesimo capitolo) sono dedicate, tutto sommato, poche pagine.
Il testo è caratterizzato da un editing che facilita la lettura, arricchito da immagini, fotografie, riproduzioni di opere d’arte, tabelle e bibliografie specifiche collocate al termine di ogni capitolo; l’indispensabile (per la consultazione) Indice analitico è completato dalla penultima sezione Glossario dei termini correlati a segni e sintomi.
Com’è prevedibile, scorrendo le pagine di un lavoro così articolato è inevitabile soffermarsi su aspetti che possono sorprendere, sia in senso positivo che negativo. Ad esempio, si nota con molto piacere il riferimento ai primissimi lavori in area psicosomatica che è attribuito, tra gli altri, a Georg Groddeck, una figura eminente di “medico pratico” troppo spesso ignorato proprio nei testi dedicati alla psicosomatica. Un secondo aspetto da salutare in maniera positiva è il riferimento alle tecniche proiettive nel contesto della diagnosi della personalità. D’altra parte ci si può chiedere perché la trattazione delle teorie della personalità sia stata realizzata in modo così parziale, facendo in sostanza riferimento solo alla psicoanalisi (qui definita “classica”), al lavoro di Erik Erikson (autore che negli USA è senz’altro molto noto e a cui tanti fanno ancora oggi riferimento), con un cenno ad altri indirizzi psicodinamici (paragrafo in cui sono inseriti autori di diversissimo spessore e orientamento, compreso Burrhus Frederic Skinner che con le scuole psicodinamiche non ha nulla a che vedere!) e, infine, alla psicologia positiva. In questo capitolo, il quarto, si devono peraltro notare alcune inesattezze, come l’errore nel riportare il nome proprio di Erikson e l’uso, desueto, di scrivere “psicanalisi” senza la “o”.
Consultando questa undicesima edizione – che si avvale della cura e della Presentazione dell’edizione italiana di Emilio Sacchetti, professore emerito di psichiatria (Università di Brescia), già presidente della Società Italiana di Psichiatria – non posso fare a meno di ricordare che nel 2013, sulle pagine della rivista Psicoterapia e Scienze Umane, Volume XLVII, numero 1, pp. 127-130, ho avuto modo di recensire il lavoro-base a cura di Benjamin James Sadock, Virginia Alcott Sadock e Pedro Ruiz, e cioè il Kaplan & Sadock's Comprehensive Textbook of Psychiatry, nella sua nona edizione, introdotto dalla prefazione di Robert Michels e pubblicato dall’editore di Philadelphia Lippincott Williams & Wilkins nel 2009, in due poderosi volumi (il primo conta 2186 pagine e il secondo giunge alla pagina 4520). Si tratta di un testo che, nel tempo, si è avvalso del contributo di migliaia di autori, che ha visto diverse edizioni ed è in costante aggiornamento, proprio come la Sinossi, ma che con ogni probabilità non vedrà mai la luce in traduzione italiana. Quindi, ben venga la pubblicazione di questo libro – che è possibile definire una efficace sintesi del Kaplan & Sadock's Comprehensive Textbook of Psychiatry – notando, infine, una curiosità e cioè che nella traduzione italiana del sottotitolo si è scelto di rendere Clinical Psychiatry con Psicologia Clinica.
Andrea Castiello d’Antonio
Questa recensione è stata pubblicata sulla rivista online Qi – Questioni e Idee in Psicologia. Marzo 2022, numero 95 – Hogrefe editore