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Come recita il sottotitolo di questo agile libro, si tratta di una Introduzione alla psicologia positiva.
In poche pagine, l’autrice riesce a delineare in modo preciso, ma anche “leggero”, tutte le caratteristiche di base e in evoluzione del movimento della Positive Psychology, offrendo al lettore anche diversi esempi e applicazioni pratiche in differenti campi della vita, compresa la vita di lavoro e la vita familiare.
Il primo capitolo conduce per mano il lettore a delineare il nucleo dei significati che ruotano introno al concetto – che a prima vista può sembrare fin troppo vago – di “psicologia positiva”. Così, dai tre livelli in cui si articola la psicologia positiva – soggettivo, individuale, e di gruppo – si passa a considerare il valore delle emozioni positive nel creare lo stato di flourishing nel quale prevalgono, in un rapporto di almeno tre a uno, le emozioni positive. Emozioni che è ormai accertato sono legate a numerose situazioni di benessere sia fisico che psicologico, che operano come fattori di protezione e di prevenzione verso disagi e malattie, e che sono sicuramente legate al bilanciamento tra ottimismo e pessimismo, e a numerosi altri elementi come, ad esempio, l’intelligenza emotiva.
Il quarto capitolo è centrato sull’esperienza di flusso, richiamando altre forme di esperienza ottimali in cui la persona sente si stessa completa, integrata, e in sintonia con i significati di vita che sta sperimentando in quel momento.
Molto spazio (soprattutto dalla fine del quarto capitolo in avanti) è dato al “come fare” per intensificare le emozioni positive, le esperienze ottimali e gli stati di benessere e felicità, sottolineando elementi che sono ben conosciuti a chi vive nel mondo del lavoro come i valori, le motivazioni e gli scopi di vita, nel quadro delle diverse fasi dell’esistenza. La libertà che la persona riesce a raggiungere è posta in relazione con la capacità di far fronte alle sfide della vita e con l’utilizzo dei propri punti di forza, fino a delineare alcune applicazioni pratiche della psicologia positiva tra le quali spicca il coaching, in questo caso considerato nell’ottica di tale prospettiva – sul coaching, per uno sguardo globale, si veda il testo di Angel e Amar, Il coaching. Il Mulino, 2008.
Da apprezzare, infine, il capitolo dedicato ai limiti della psicologia positiva in cui, ad esempio, si sottolinea come in troppi testi dedicati a questa tematica siano del tutto ignorate le radici storiche della psicologia positiva e i suoi numerosi precursori nei campi della clinica e del sociale.