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CREATING A COACHING CULTURE

Titolo: 

CREATING A COACHING CULTURE

Autori: 
Peter Hawkins
Casa editrice: 
Open University Press, 2012, Pp. 200.

Un libro agile ma denso di contenuti, questo a firma del professor Hawkins, autore di numerosi saggi in tema di coaching, leadership e supervisione, e docente di leadership presso l’Henley Business School, University of Reading.

L’oggetto specifico del volume è in buona parte originale ed innovativo: si tratta, infatti, di argomentare sul “come” costruire una cultura che possa far vivere il coaching in modo produttivo e fattivo, unendo le forze di manager, professionisti e esponenti dei dipartimenti di risorse umane, non meno che di operatori interni ed esterni all’impresa. Creare una cultura del coaching non appare qualcosa di semplice, né si può pensare di poter condurre una simile operazione in modo lineare ed automatico. Ecco, dunque, emergere, uno ad uno, tutti gli step necessari a raggiungere lo scopo, iniziando con il puntualizzare che il coaching ha tre “clienti”: l’individuo, l’organizzazione e la relazione tra i due.

Come afferma l’autore, il coaching è oggi ad un punto di svolta: è cresciuto e si è espanso in modo abbastanza rapido negli ultimi anni, ma è ancora alla ricerca di una sua precisa definizione. Le sfide che il mondo del lavoro e i manager-clienti pongono ai coach sono numerose, ma ancora più difficile – anche sulla base dei risultati delle interviste effettuate dall’autore – appare la definizione di una cultura del coaching. Nei capitoli centrali del volume l’autore cerca così di offrire, punto per punto, gli elementi di base che possono costruire la cultura del coaching e che possono soprattutto favorirne l’integrazione nel tessuto organizzativo. È spesso richiamata l’esigenza di un’ottica strategica e non meramente operativa, mantenendo un contatto stretto con ciò che avviene nella realtà dell’impresa e con le reali necessità dei partecipanti ai programmi di coaching.

L’intera seconda sezione del testo è dedicata ad illustrare i “sette passi” necessari a sviluppare una cultura del coaching, iniziando con l’identificare un buon panel di coach esterni all’azienda e concludendo con i necessari adattamenti da eseguire al fine di allineare il coaching e le sue strategie alle specificità dell’organizzazione in cui s’inserisce.

Per i coach esperti e i direttori del personale che già sono ben familiarizzati con quest’attività sarà, in realtà, la terza ed ultima parte del volume a suscitare il maggior interesse: una sezione meno operativa e più orientata a discutere tematiche trasversali come l’integrazione del coaching nella catena dello sviluppo di valore aziendale, lo sviluppo della qualità professionale dei coach anche attraverso la supervisione, e la presa in esame di dati di ricerca e di valutazione dei progetti nell’ottica di evidenziare il vantaggio che il coaching può concretamente offrire.

Il testo è esplicitamente indirizzato ai manager e ai direttori HR al fine di supportarli nella fatica di integrare il coaching nella cultura e nelle operazioni di gestione delle risorse umane. Sono quindi presi in esame i ruoli del coach interno, del coach esterno e del manager-come-coach, evidenziando il contributo che ciascuno può offrire soprattutto oggi, in un tempo di restrizioni economiche e di contenimento dei costi.

Open University Press – oggi parte integrante del gruppo McGraw-Hill - manifesta da tempo attenzione all’emergente tema del coaching. È del 2012 la terza edizione di Coaching Skills. A Handbook, di Jenny Rogers, e sullo stesso tema è anche da richiamare Psychological Dimensions to Executive Coaching, di Peter Bluckert, pubblicato sempre dallo stesso editore nell’ottobre del 2006. Ma ancora più interessante è l’orizzonte teorico che l’editore britannico ha voluto affrontare nelle Coaching in Practice Series, ospitando volumi che trattano del coaching dal punto di vista psicodinamico, neuropsicologico, della psicologia positiva e della PNL.

 

Andrea Castiello d’Antonio

 

Questa recensione è stata pubblicata sulla rivista DOCUPER, nel 2013