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MANAGING ORGANIZATIONAL BEHAVIOR. INDIVIDUALS, TEAMS, ORGANIZATION AND MANAGEMENT

Titolo: 

MANAGING ORGANIZATIONAL BEHAVIOR.

INDIVIDUALS, TEAMS, ORGANIZATION AND MANAGEMENT

 

Autori: 
Henry Tosi, Massimo Pilati
Casa editrice: 
Edward Elgar, 2011, Pp. VIII + 400, £ 95.00

Questo libro rappresenta la nuova edizione riveduta ed aggiornata di un testo molto conosciuto in Europea (tradotto anche in italiano) ed ampiamente utilizzato nei corsi universitari e post-universitari di organizzazione aziendale. Tosi (dell’Università della Florida) e Pilati (Università di Modena e Reggio Emilia) hanno elaborato un volume complesso che spazia su numerose tematiche e il cui sottotitolo, forse più del titolo stesso, offre l’idea della vastità dei campi toccati dagli autori.

Inoltre, com’è spiegato nella prefazione, il testo è aggiornato sulla base delle più recenti e migliori ricerche pubblicate in campo internazionale sul comportamento organizzativo e aree correlate, cosa che dona al testo un’idea di freschezza e contemporaneità rara in confronto a tanti altri volumi sul medesimo argomento.

Il primo capitolo è dedicato giustamente a ciò che è alla base di ogni comportamento organizzativo e di ogni organizzazione: la personalità e le differenze individuali.

L’analisi prosegue affrontando nello specifico le attitudini, le emozioni, la percezione e il giudizio in un capitolo che si apre richiamando il caso della fusione tra Chrysler e Daimer-Benz degli Anni Novanta: ciò rappresenta un buon esempio dell’attenzione degli autori nel collegare argomenti trasversali e specialistici a fatti e situazioni concrete, discutendo di volta in volta l’aspetto applicativo del tema in elaborazione. In tal senso ogni capitolo si chiude con un caso concreto illustrato in sintesi e con una “guida per il manager”.

Non poteva mancare un approfondimento sulla motivazione e il terzo capitolo prende in esame la motivazione integrata alla performance, ponendo anche domande semplici ma basilari del genere: di cosa parliamo quando parliamo di motivazione? Gli effetti dello stress sulla vita organizzativa sono trattati nel capitolo seguente, mentre il quinto capitolo chiude idealmente la prima parte del volume sul tema della presa di decisione.

Con il sesto capitolo si entra nel mondo del “noi”: Groups and Teams è il titolo di questa parte del libro e l’ottica si sposta dunque sulle dinamiche collettive nel vivere organizzativo, unendosi con il capitolo seguente sulla comunicazione interna all’impresa.

Considerato il tempo in cui viviamo e le tensioni che affliggono il mondo del lavoro ben si colloca il capitolo seguente centrato sui conflitti, ma un tema ancora più centrale e scottante è affrontato nelle pagine che seguono: il potere. La gestione dei conflitti interpersonali e la gestione del potere appaiono davvero essere oggi più che mai al centro del difficile ruolo del manager e del leader.

Le ultime circa quaranta pagine sono centrate alla leadership: in questo capitolo finale sono ben tratteggiate le teorie sulla leadership di cui si dispone ed è esaltato, a mio avviso, uno dei numerosi pregi di questo lavoro di Tosi e Pilati, vale a dire la sintesi.

A proposito della leadership, si può qui ricordare che nella collana New Horizon in Leadership Studies tempo fa è stata pubblicata una rara ed interessante analisi della cultura manageriale e dei valori che permeano gli stili di leadership in una specifica nazione – in questo caso la Russia. Il volume si intitola The New Russian Business Leaders ed è a firma di un team di quattro docenti del noto istituto francese di Fontainebleau, INSEAD: Kets de Vries, Shekshnia, Korotov e Florent-Treacy (Edward Elgar, 2004)

 

Andrea Castiello d’Antonio

 

Questa recensione è stata pubblicata sulla rivista DOCUPER nel 2013