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“ECCESSO DI STUPIDITÀ” - UN NUOVO REATO?

Cos’è la stupidità?

La TRECCANI la definisce “scarsità o mancanza di intelligenza”, e allinea la parola ad altre come stupidaggine, scemenza, castronaggine, imbecillità.

 

CARLO M. CIPOLLA, nel suo famoso e simpaticissimo libretto – “Allegro ma non troppo” – la definisce nella sua “III LEGGE FONDAMENTALE” della stupidità umana:

“Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita”.

 

FERRANDO MANTOVANI, professore emerito dell’Università di Firenze, in un suo ampio scritto (sottotitolo: “Compendio di stupidologia”) si è interrogato a fondo sulla stupidità umana – vedi la mia recensione al suo libro “Stupidi si nasce o si diventa?” https://www.castiellodantonio.it/stupidi-si-nasce-o-si-diventa

 

La stupidità umana alberga naturalmente anche nel MONDO DEL LAVORO, come hanno ben rappresentato nel loro libro Mats Alvesson e André Spicer – qui la mia recensione:

https://www.castiellodantonio.it/il-paradosso-della-stupidit%C3%A0

 

È plausibile ritenere che ci sia qualche aggancio con la dimensione limitrofa della CRETINAGGINE e con quella più lontana della SUPERFICIALITÀ, e non dobbiamo nemmeno trascurare l’ipotesi che in una sola persona risiedano più caratteristiche di questo genere.

Un soggetto simpaticamente “multidimensionale”, le cui azioni – al di là dei pensieri – possiamo immaginare…

 

Alcuni potrebbero pensare che non valga la pena occuparsi degli stupidi e dei cretini, e allora suggerirei di recuperare una frase di EnnioFlaiano: “La madre dei cretini è sempre incinta!”.

A cui fa eco Carlo Cipolla quando afferma che la persona normalmente intelligente sottovaluta sempre il numero degli stupidi in circolazione…

 

Nella VITA QUOTIDIANA siamo immersi in un mondo di piccole e grandi azioni stupide che sono attivate da chiunque, naturalmente senza accorgersene e senza pensarci.

Nella dimensione della gestione della “cosa pubblica”, quindi della politica, il panorama non è male. E qui l’impatto è grande su tutti noi!

 

Ma perché dobbiamo essere gestititi da stupidi, idioti, cretini, ignoranti e superficialoni?

Gente che parla senza pensare, e senza sapere cosa dice?

Gente che con le sue azioni CREA DANNI ALLA COLLETTIVITÀ, e prende scelte i cui effetti ricadranno negativamente sulle generazioni future?

 

Oltre al reato, in questi casi, si dovrebbe aggiungere… L’interdizione dai pubblici uffici!

Interdizione perenne, direi. Dato che le possibilità che un perfetto cretino-stupido rinsavisca non sembrano molte.

 

Basti pensare alle annose dispute politiche su questioni di rilevanza mondiale.

Da un lato i cosiddetti “buonisti”, il cui motto potrebbe essere LET IT BE (Beatles), e LET IT GO! Lascia andare, lascia che le cose vadano come vogliono, e rimaniamo così, a guardare ciò che accade…

Dall’altro i “cattivisti”, che spesso se ne escono con frasi becere, generalmente accanendosi contro i più deboli o i “devianti” (dal loro punto di vista), a cui si associa bene il brano di una famosa canzone di Edoardo Bennato: “CI ESERCITIAMO A SCUOLA A FAR LA FACCIA DURA PER FARE PIÙ PAURA…”.

 

Certo, nella politica ci sono mille altre dimensioni che possono essere chiamate a spiegare determinati comportamenti che emergono “apparentemente” come stupidi.

PROPAGANDA, MANIPOLAZIONE, DISINFORMAZIONE, ATTACCHI STRUMENTALI, MALAFEDE, DISTORSIONI VOLUTE DELLA REALTÀ.

Elenco molto lungo e triste, e non a caso vi fu chi definì l’attività politica “sangue e merda”.

Né si può sottovalutare che un soggetto stupido sia anche manipolatore, spinto da impulsi AGGRESSIVI, ODIO E RANCORE SOCIALE. O, viceversa, dalla MALATTIA DELL’IGNAVIA i cui rappresentanti sono disprezzati da Dante Alighieri perché incapaci di scegliere e decidere.

 

Però rimane il sospetto che alcuni, forse molti, siano proprio, semplicemente… stupidi! E, allora, si potrebbe proporre di istituire un nuovo reato: l’ECCESSO DI STUPIDITÀ.

Ma chi critica la stupidità altrui deve stare attento a non ergersi come il solo e unico… “INTELLIGENTE”, per cui è bene richiamare un’altra bella frase di Ennio Flaiano: “La stupidità degli altri mi affascina, ma preferisco la mia”.

 

Andrea Castiello d’Antonio