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SCHOOL SOCIAL WORK: NATIONAL PERSPECTIVES ON PRACTICE IN SCHOOLS
Operando nelle organizzazioni di lavoro, private o pubbliche, talvolta si dimentica che le persone che entrano nel variegato mondo del lavoro sono (anche) “il prodotto” di un sistema di istruzione complesso, articolato in vari gradi e con una serie di potenzialità enormi che, troppo spesso, non sono utilizzate. Il libro School Social Work: National Perspectives on Practice in Schools presenta, in sostanza, una globale best practice, cioè l’esperienza che è stata maturata negli USA al fine di offrire, attraverso questi servizi e gli strumenti ad essi correlati, un supporto al cambiamento dei contesti educativi nazionali (ma non solo).
Scritto con il consueto stile pragmatico della cultura nordamericana, il testo è frutto dell’opera di trentotto contributori ed è stato coordinato da Leticia Villarreal Sosa (Associate Professor, Dominican University Graduate School of Social Work), Tory Cox (Clinical Associate Professor & Assistant Director presso la Field Education, University of Southern California School of Social Work), e Michelle Alvarez, Associate Dean of Social Sciences, Southern New Hampshire University.
I sedici capitoli, introdotti da uno scritto a firma dei curatori, elaborano il lavoro della SSWAA, (https://www.sswaa.org/ ) The School Social Work Association of America, che ha come missione quella di supportare le professionalità nell’ambito del lavoro sociale nel mondo scolastico, al fine di contribuire allo sviluppo “sociale ed emotivo” (da notare i due concetti!) e i risultati accademici di tutti gli studenti. Sulla base delle indicazioni recenti e dei modelli scaturiti nell’ambito della SSWAA, il libro presenta anche altre piste di ricerca e di intervento, con utili indicazioni operative.
La prospettiva multidisciplinare consente di affrontare problematiche spinose come quelle che ruotano intorno alle situazioni di discriminazioni razziale, sessuale o religiosa, e alle differenze etniche e di genere che troppo spesso si costituiscono come delle vere e proprie barriere alla cooperazione e al lavoro comune – vedi anche School Social Work. Practice, Policy, and Research, a cura di Carol Rippey Massat, Michael S. Kelly e Robert Constable (Oxford University Press, 2015). In tal senso emergono le tematiche dell’inclusione sociale e dell’equità nei sistemi di educazione e di valutazione, tutti argomenti che hanno un rispecchiamento evidente nel mondo del lavoro di oggi, compreso il problema degli inexperienced teachers che – proprio come i pessimi manager nelle aziende – causano una quantità di danni alle persone che gestiscono.
Gli autori hanno avuto la capacità di presentare riflessioni in cui uniscono esperienze pratiche e risultati di ricerche, casi di studio e indicazioni di metodo, dimostrando la ricchezza che può derivare dall’unione costruttiva di professionisti che operano sul campo e accademici-ricercatori.
Iniziando con il primo capitolo (History of School Social Work), il testo si snoda attraverso la presentazione di modelli applicati nei servizi nazionali, e dei ruoli professionali che sono implicati in un contesto di cambiamenti e di attenzione alle politiche educative nazionali.
Importanti sono le tematiche specifiche come la ricerca (vedi il capitolo The Evidence-Base for School Social Work) e i contesti “difficili” in cui gli operatori sociali cooperano con i clinici, con gli insegnanti di supporto e con strutture esterne, attivando monitoraggi costanti e step di valutazione (vedi i capitoli tredici e quattordici).
Il testo si chiude con uno sguardo al futuro (capitolo sedici: Conclusion: The Future of the Profession) e con una Appendice dedicata agli standard etici per la pratica del Social Work. Considerato che un problema emergente è quello del bullismo - e della violenza nei contesti educativi (e non solo…) - consiglio di approfondire il tema con la lettura di Mapping and Monitoring Bullying and Violence. Building a Safe School Climate, di Ron Astor e Rami Benbenishty (Oxford University Press, 2017).
Andrea Castiello d’Antonio