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SENTIRE LE PAROLE. ARCHIVI SONORI DELLA MEMORIA IMPLICITA E MUSICALITÀ NEL TRANSFERT

Titolo: 

SENTIRE LE PAROLE. ARCHIVI SONORI DELLA MEMORIA IMPLICITA E MUSICALITÀ NEL TRANSFERT

Autori: 
Mauro Mancia
Casa editrice: 
Bollati Boringhieri, 2004, pp. 214, Euro20,00.

 In questa raccolta di scritti, Mauro Mancia (psicoanalista, neurofisiologo e direttore del Centro di Ricerca Sperimentale sul Sonno “Giuseppe Moruzzi”), propone una serie di riflessioni su diverse tematiche attuali della psicoanalisi e, in particolare, sulle relazioni tra psicoanalisi e neuroscienze: un campo di indagine che sta dando numerosi e, per certi versi, inattesi frutti, perlopiù confermanti le intuizioni di Freud sul funzionamento e la dinamica della mente umana.

I dodici capitoli che compongono il volume – che ha come sottotitolo Archivi sonori della memoria implicita e musicalità del transfert – spaziano da alcune riflessioni sulla psicoanalisi contemporanea all’esplorazione del sogno, della memoria, del piacere, della sessualità e del dolore mentale.

Un tema di grande interesse è costituito dagli studi sulla memoria (gran parte dell’opera freudiana può essere riconsiderata adottando tale chiave di lettura), in specie dalla memoria a lungo termine, distinguibile in una memoria esplicita (dichiarativa e autobiografica) ed una memoria implicita (non verbalizzabile e inconscia): quest’ultima contiene in sé i primordi della vita dell’essere umano, compresi i traumi vissuti e le esperienze dell’ambiente in cui il bambino si sviluppa.

Il “nucleo inconscio del Sé non rimosso” si costituisce intorno a tali esperienze pre-verbali e pre-simboliche che non avranno mai un diretto accesso alla coscienza, ma che potranno essere richiamate nella vita adulta attraverso la creatività artistica e, nel corso della cura analitica, per mezzo del lavoro sul sogno e sulla relazione di transfert.

La possibilità di rendere pensabili e verbalizzabili le esperienze traumatiche precoci, anche intrauterine, che sono al tempo stesso inconsce e non rimosse (in quanto all’epoca del loro accadere non vi erano strutture mentali adeguate per effettuare un processo di rimozione), rappresenta una possibilità affascinante di espansione della consapevolezza, oltre ad un’opportunità unica nella direzione della cura e della guarigione.

La memoria implicita – con il suo precipitato di esperienze senso-motorie, olfattive, gustative e acustiche - costituisce così un’importante area di esplorazione sia per la psicoanalisi che per le neuroscienze, mentre il lavoro sul sogno permette di accedere a livelli profondi di esperienza interna, dato che l’espressione simbolopoieteca caratteristica dell’attività onirica consente alle fantasie ed alle difese di essere rappresentate in forma pittografica.

E’ proprio intorno all’interpretazione dei sogni che l’Autore si sofferma, sottolineando la potenza esplicativa di tali elaborazioni, soprattutto se collocate – come generalmente si fa nella psicoanalisi di oggi - nel qui ed ora della relazione di transfert (dello stesso Autore vedi Il sogno come religione della mente. Roma-Bari, Laterza, 1987).

 

Andrea Castiello d’Antonio 

 

Questa recensione è stata pubblicata sulla rivista di divulgazione scientifica DARWIN nel 2005.

Per un aggiornamento sulla vita e l’opera di Mauro Mancia, scomparso il 24 luglio del 2007, vedi qui e qui.