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Sigmund Freud, Karl Abraham. LETTERE 1907-1925. EDIZIONE INTEGRALE

Titolo: 

Sigmund Freud, Karl Abraham. LETTERE 1907-1925. EDIZIONE INTEGRALE 

Autori: 
Mario Bottone, Riccardo Galiani, Francesca Napolitano
Casa editrice: 
Alpes Italia, 2024, pp. XIV+660, € 44,00

Sono trascorsi molti anni da quando comparve la prima edizione in tedesco e in inglese del carteggio Freud-Abraham (1965), carteggio che nel 2002 l’editore Karnac tradusse, in seconda edizione, con il titolo The Complete Correspondence of Sigmund Freud and Karl Abraham. 1907 – 1925. Completed Edition (vedi la mia recensione in Rivista di psicoanalisi, 50, 1, pp. 272-277, 2004).

Ora, questa nuova edizione delle lettere, a cura di Mario Bottone, Riccardo Galiani e Francesca Napolitano, è condotta sull’edizione tedesca Briefwechsel 1907-1925. Vollständige Ausgabe, a cura di Ernst Falzeder e Ludger M. Hermanns (Turia+Kant, Vienna, 2009) e rappresenta un atto coraggioso da parte dell’editore Alpes, tenuto conto quanto poco interesse commerciale, generalmente, suscitano i carteggi, pur se tra personaggi illustri – vedi le lettere tra Sigmund e Anna Freud, mai tradotte in italiano: Sigmund Freud and Anna Freud Correspondence 1904 -1938, a cura di Ingeborg Meyer-Palmedo Cambridge (UK) & Malden, MA (USA), Polity Press, 2014 (ed. orig.: Sigmund Freud - Anna Freud Briefwechsel 1904-1938. Frankfurt am-Main: Fisher Verlag, 2006) – v. la mia segnalazione di questo libro in Psicoterapia e Scienze Umane, 2, 2015 (pp. 325-326).

Ma l’editore Alpes già annuncia la pubblicazione in italiano di altri tre importanti carteggi, quelli di Sigmund Freud con Eugen Bleuler, Otto Rank e Max Eitingon, il primo dei quali dovrebbe vedere la luce entro la fine del 2024.

Quando Karl Abraham morì il 25 dicembre 1925, aveva solo 48 anni. In quel giorno il Movimento psicoanalitico internazionale perse una delle sue persone più importanti: il presidente dell'Internationalale Vereinigung Psychoanalitische e della Berliner Psychoanalytische Vereinigung, uno dei suoi più preziosi analisti di training (tra i suoi allievi: Edward e James Glover, Karen Horney, Melanie Klein, Carl Müller-Braunschweig, Sándor Rado, Theodor Reik ed Ernst Simmel), un membro del Comitato Segreto, un appassionato esploratore delle prime fasi dello sviluppo psicosessuale e della formazione del carattere, un acuto clinico e un eccellente teorico, che ha saputo affrontare – tra i primi – il trattamento psicologico delle gravi psicopatologie depressive in virtù della sua esperienza psichiatrica istituzionale: infatti, Abraham (unico tra i primi analisti) ebbe l’opportunità di svolgere la sua attività presso la famosa clinica psichiatrica di Zurigo, il Burghölzli, ambiente nel quale lavorava Carl Gustav Jung.

Per molto tempo Karl Abraham è stato un autore poco conosciuto e poco citato al di là dei suoi due contributi più importanti sulla formazione del carattere e sulle prime fasi di sviluppo libidico; quasi del tutto ignorati i suoi contributi di psicoanalisi applicata al di fuori della clinica – il saggio sul pittore Giovanni Segantini, ad esempio, è eccellente – ed è spesso ricordato solo come analista di Melanie Klein e quindi come precursore di alcuni sviluppi del pensiero psicoanalitico, in particolare la teoria delle relazioni oggettuali. I contributi più importanti di Abraham sono collocati tra il 1916 e il 1924 – e queste lettere scambiate con Freud coprono gli anni che vanno dal 1907 al 1925 – soprattutto se si considera il suo lavoro come un ponte per numerose strade evolutive imboccate dalla clinica analitica: è dunque trascorso un secolo ma, nonostante questo, lo studio delle sue opere ed anche degli scritti minori (molti dei quali reperibili solo in tedesco) può ancora oggi sorprendere.

A mio avviso, nonostante il contributo pubblicato nel 1974 della figlia maggiore Hilda, anche lei psicoanalista – Mio padre Karl Abraham (Boringhieri, 1985), uscito in inglese sul primo numero della International Review of Psychoanalysis, pp. 17-72) – l’opera di Abraham aspetta ancora di essere elaborata a fondo, anche negli interessanti rapporti con i colleghi del tempo e, in specie, con Ferenczi, come ho evidenziato nel mio articolo “Note storiche sull’attività scientifica e organizzativa di Karl Abraham e Sándor Ferenczi” (Giornale Storico di Psicologia Dinamica, VII, 14, 71-87, 1983).

In queste lettere e altri documenti (oltre cinquecento) si possono seguire importanti dibattiti che ruotano intorno ai principali argomenti discussi in quel periodo (e non solo): tematiche scientifiche, come la metapsicologia; argomenti strettamente clinici; e considerazioni sull’evoluzione del movimento psicoanalitico, oltre a note, osservazioni e giudizi su singole persone.

Chi volesse procedere ad una lettura in parallelo con le lettere che Sigmund Freud scambiò con Sándor Ferenczi (l'enfant terrible della psicoanalisi) troverà molti spunti interessanti. Com’è noto, uno degli ultimi argomenti da loro trattati fu la questione dell’opportunità di offrire una consulenza al regista, sceneggiatore e produttore Georg Wilhelm Pabst da parte non solo di Abraham ma anche di Hanns Sachs (nel 1926 uscì il film I misteri dell’anima (Geheimnisse einer Seele): un argomento che produsse un vivace scambio di opinioni tra i due.

Su Abraham, in italiano, esistono ad oggi solo due saggi: Franco De Masi, Karl Abraham. Alle radici della teoria analitica (Armando, 2002) e Andrea Castiello d’Antonio, Karl Abraham e la psicoanalisi clinica (Bulzoni, 1981).

 

Andrea Castiello d’Antonio

 

Questa recensione è stata pubblicata sulla rivista “Qi – Questioni e Idee in Psicologia”, numero 112, OTTOBRE 2024.